Tappa fondamentale questa mattina nell’ambito del caso della morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo deceduto a causa dell’amputazione del braccio durante il lavoro nei campi dell’azienda agricola di Antonello Lovato, accusato ora di omicidio e finito in arresto per aver omesso il soccorso al bracciante indiano (abbandonato davanti casa sua ormai esanime) che tra l’altro era al lavoro senza alcun contratto. Sfilerà davanti al GIP Giuseppe Cario una donna, supertestimone dell’episodio, che aveva in un primo momento rifiutato di deporre la propria testimonianza perché, a suo dire, oggetto di minacce. La sua testimonianza potrebbe essere di fondamentale importanza per il proseguo delle indagini, fornendo dettagli per ora ignoti alle forze dell’ordine. Intanto, Lovato, non si presenterà dinanzi al GIP.
Intanto la comunità di Maenza commemora il compianto Satnam Singh, onorando la memoria del giovane lavoratore con un’iniziativa promossa, oltre che dal Comune, dalla Compagnia dei Lepini, dalla Pro Loco e dall’associazione Cittadella del Diritto. Domenica 21 settembre alle ore 12 si è tenuta la cerimonia “Una panchina per Satnam Singh”, durante la quale è stata intitolata una panchina in suo nome nella piazza principale del paese, Piazza Duomo.
Alla cerimonia hanno partecipato la vedova di Satnam, Soni, insieme al sindaco di Maenza Loreto Polidoro, il presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Latina Gianni Lauretti, l’avvocato Alessandro Pucci, presidente della Cittadella del Diritto, e Antonio Reppucci, commissario straordinario del Comune di Nettuno.










