Morti bianche, la sicurezza sul luogo di lavoro deve essere la priorità

Due morti in tre giorni sul lavoro, 5 in poco più di un mese in provincia di Latina. Un bilancio drammatico che riporta il tema della sicurezza in primo piano. Troppe volte nascosto sotto un tappeto quando le tragedie non toccano il nostro territorio.

“Basta stare attenti” si ripetono gli operai sicuri di quello che fanno, di operazioni svolte quotidianamente senza doverci ormai più pensare. E così le precauzioni necessarie e previste per legge, che sono viste troppo spesso soltanto come costi aggiuntivi e inutili, non vengono prese né pretese.

Ieri sera, 4 settembre, è intervenuto anche l’assessore Emilio Ranieri: “L’ennesima morte nel cantiere edile di via Monti ripropone i temi della sicurezza in maniera forte. Come assessore ai Lavori Pubblici, triste per l’episodio di stamattina, sento la necessità di stimolare un confronto con gli operatori del settore, i sindacati e i professionisti perché la cultura della sicurezza nei cantieri sia vista come un’occasione di crescita. Le opere fatte bene sono realizzate in sicurezza”.

Saranno le indagini coordinate dalla Procura di Latina a chiarire le cause che hanno portato alla morte di 5 persone, certo, ma è chiaro che qualcosa non sta funzionando. Il settore edile è quello più a rischio, come hanno ricordato ieri i sindacati, e sono necessari maggiori controlli, ma prima di questo la consapevolezza che investire sulla sicurezza in realtà è un risparmio: di vittime in primo luogo. Perché non si può morire ancora oggi, così facilmente, mentre si lavora per garantire una vita dignitosa a se stessi e alla propria famiglia; ma anche un risparmio per la comunità, in termini di accertamenti, processi, risarcimenti.

Anche Papa Francesco lo ha detto più volte: “Chi sfrutta i lavoratori fa peccato mortale anche se va a messa tutte le domeniche”. E nello sfruttamento rientra la mancanza di sicurezza per risparmiare e accumulare maggiore ricchezza.

Certo la concorrenza non è facile se altre aziende non rispettano le norme previste in questo senso, e allora servono i controlli, ma anche le denunce. Perché fino a quando il sistema sarà accettato davvero poco potrà cambiare. Cinque famiglie piangono i loro cari, che non torneranno più a casa la sera. Partiamo da questo per cambiare.