Morto a 15 anni, accolta la richiesta dei genitori per non archiviare il caso

Matteo Pietrosanti

E’ stata accolta la richiesta dei familiari di Matteo Pietrosanti, calciatore 15enne di Bassiano morto sul campo da calcio il 3 marzo 2022 a Priverno. Sarà processato un 50enne di Priverno a cui gli viene contestato l’omicidio colposo.

Il padre, la madre e il fratello del ragazzo si erano opposti alla richiesta di archiviazione, chiedendo di approfondire i fatti di quando era avvenuto il tragico evento e avevano contestato omissioni e negligenze durante la fase dei soccorsi.

In base alla ricostruzione, il ragazzo cade a terra alle 17,58 e alle 18,19 viene utilizzato dai medici del 118 il primo defibrillatore, inizialmente era stato il giudice per le indagini preliminari a disporre nuove indagini, subito dopo la Procura aveva chiesto l’archiviazione. Il gip ha accolto la richiesta della Procura, e tra le fonti di prova raccolte dai Carabinieri, l’acquisizione della documentazione sanitaria, le testimonianze delle persone informate sui fatti, le indagini della Polizia giudiziaria, insieme alle consulenze medico legali.

“Nella qualità di concessionario dell’impianto sportivo (giusta convenzione con il Comune di Priverno del 6 agosto del 2018), nonchè presidente pro tempore della Asd Priverno Antonio Palluzzi, società nella quale il giovane era tesserato – è riportato nelle carte dell’inchiesta
per negligenza e imprudenza consistite nell’omettere di dotare l’impianto di defibrillatori automatici e semiautomatici, omettendo- è riportato nel capo di imputazione l’adempimento alle prescrizioni gravanti sulle società ed associazioni dilettantistiche, cagionava la morte di Matteo Pietrosanti, avvenuta nel corso di un allenamento all’interno dell’impianto sportivo a seguito di un’insufficienza cardiaca terminale, una morte evitabile – è la conclusione degli inquirenti – se fosse stato utilizzato tempestivamente il defibrillatore e comunque, entro un massimo di quattro minuti da quando ha avuto il malore”.