Obblighi derivanti dalla normativa sugli incendi boschivi, il Comune di Terracina nega gli atti al Wwf

L’emergenza incendi va ben oltre il periodo estivo. L’allarme lanciato dal Wwf, che nei giorni scorsi ha chiesto al Governo interventi strutturali contro la piaga dei roghi boschivi, risuona anche a Terracina.

E’ di ieri la notizia di un circostanziato esposto alla Procura della Repubblica da parte del circolo locale di Legambiente sulla sequenza di devastanti fiamme che hanno mandato in fumo in pochi giorni 156 ettari di vegetazione sulle colline terracinesi. E il Wwf Litorale Pontino non sta a guardare, ricordando di aver chiesto a settembre scorso al Comune di Terracina di conoscere le planimetrie di rilievo dei soprassuoli percorsi dal fuoco degli anni 2012-2016 con relativo atto di invio alla Regione Lazio e copia delle ordinanze di divieto di caccia, pascolo e costruzione di edifici per 10 anni su tali aree rilevate nonché eventuale deliberazione di approvazione di divieto di cambio d’uso per 15 anni delle zone suddette. Una richiesta di accesso agli atti rimasta inevasa. Il Wwf Litorale Pontino, che fa parte dell’associazione Wwf Litorale Laziale, fa sapere di aver anche di aver scritto al sindaco Nicola Procaccini, ormai da oltre un mese, mettendo a disposizione per il futuro le competenze acquisite nel periodo in cui la squadra del sodalizio affiancava quella comunale sugli incendi boschivi. Dunque associazioni ambientaliste sul piede di guerra contro gli incendi, puntando la lente di ingrandimento sulle devastazioni avvenute in estate e anche il questo ultimo periodo autunnale a Terracina.

Il Wwf nazionale, ritenendo necessario un intervento deciso e rapido della magistratura affinché ci siano pene esemplari per i criminali che hanno appiccato il fuoco mandando in cenere un bene che appartiene a tutti i cittadini, ha chiesto al Governo che ci sia l’intervento delle Prefetture quando i comuni non sono in grado di fare il catasto delle zone attraversate dal fuoco per fare in modo, come prevede la legge quadro sugli incendi, che si impediscano per 10 anni le nuove edificazioni, la caccia e il pascolo.

“L’estate degli incendi insieme a questo autunno di fuoco – scrive il Wwf in una nota stampa – dimostrano che è sempre più urgente un controllo capillare del territorio con l’aggiornamento immediato del catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi boschivi n. 353/2000. È ovvio che la priorità deve essere quella di mettere al sicuro i centri abitati e di salvare le vita di chi è in pericolo ma non possiamo non pensare alla strage di animali che si sta compiendo in queste ore. È stato calcolato che un incendio distruttivo in un ettaro può causare la morte di 300 uccelli, 400 piccoli mammiferi e 5 milioni di insetti. Ed effetti indiretti, anch’essi causa di aumento della mortalità, come gli spostamenti della fauna superstite verso altre aree, con conseguenti fenomeni di sovraffollamento, di sfruttamento intensivo delle risorse   e di una accentuazione della competizione alimentare e per gli spazi. Per questa ragione è necessario che si proceda con la sospensione della caccia quale misura indispensabile – come certificato dagli studi dell’Ispra – per dar modo alla fauna selvatica già sottoposta allo stress del caldo e della siccità estiva prima e degli incendi poi di non dover fare i conti anche con le doppiette”.