Omicidio di camorra a Terracina, due ergastoli ai killer di Marino

TERRACINA – A quasi nove anni dal 23 agosto 2012, quando Gaetano Marino fu lasciato a terra crivellato da colpi di pistola sul lungomare di Terracina, sono arrivate le condanne della Corte di assise di Latina. Il presidente Gianluca Soana, al termine delle cinque ore di camera di consiglio ha letto la sentenza: due ergastoli con isolamento diurno per Arcangelo Abbinante, 30 anni, colui che ha materialmente sparato la decina di colpi di pistola di cui sei andati a segno, e Giuseppe Montanera, 44 anni, che prese parte all’agguato.

Altre due condanne, a 22 anni di carcere, per Carmine Rovai, 53 anni, a Salvatore Ciotola 58 anni, per i quali è stato accertato un ruolo di supporto ai sicari nell’esecuzione dell’omicidio. Nel caso di Abbinante e Montanera è stata accolta in pieno la richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Maria Teresa Gerace, mentre il pm aveva chiesto 25 anni per Rovai e Ciotola.

Faida

Gaetano Marino, 48 anni, era insieme al fratello Gennaro a capo degli Scissionisti, il sodalizio camorristico che a Scampia aveva dichiarato guerra all’impero di Paolo Di Lauro. Erano diversi anni che trascorreva le vacanze a Terracina con famiglia e amici. Il pomeriggio del 23 agosto 2012, mentre era allo stabilimento Sirenella in viale Circe, venne chiamato al telefono per un appuntamento, dove invece trovò la morte per mano dei sicari usciti da una Fiat Punto grigia. Era soprannominato “Manuzza”, per aver perso entrambe le mani durante l’esplosione di una bomba nel tentativo di far saltare la villa del clan rivale Di Ruocco.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. La sentenza sarà impugnata dagli avvocati difensori Giuseppe Lauretti, Fabio Greco, Claudio Davino e Vincenzo De Rosa.