Omicidio Elisa Ciotti, la figlia non ammessa come parte civile al processo

Cisterna

La figlia di Elisa Ciotti non è stata ammessa come parte civile al processo per la morte della madre. Si è tenuta questa mattina davanti al Corte d’Assise del tribunale di Latina l’udienza del procedimento che vede come unico imputato Fabio Trabacchin, che aveva confessato l’omicidio della moglie, avvenuto il 10 luglio 2019, a Cisterna.

Oggi una lunga discussione ha riguardato proprio la richiesta di costituzione di parte civile della bambina, che ha 12 anni. Gli avvocati di Trabacchin, Luca Melegari e Fabrizio Mercuri, hanno sostenuto che la bambina non possa costituirsi parte civile su iniziativa del tutore, senza l’autorizzazione di un giudice tutelare. Questo, hanno spiegato, anche in ragione del fatto che la ragazzina ha mantenuto un rapporto con il padre e quindi deve essere valutato il suo interesse e la sua volontà. Inoltre, nel caso di condanna, il genitore non avrebbe più la disponibilità del suo patrimonio per un eventuale risarcimento.

La Corte d’Assise, al termine della discussione, dopo aver ascoltato anche l’avvocato che assiste la ragazza, Maddalena Di Girolamo, non ha ammesso la 12enne come parte civile.

Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 27 novembre, quando dovrebbe arrivare anche la sentenza della Corte costituzionale sulla legittimità o meno della norma che in questo momento nega all’imputato la scelta del rito abbreviato. Abbreviato che consentirebbe di processare l’uomo direttamente in udienza preliminare, con la riduzione della eventuale condanna di un terzo.