Omicidio Fondi, l’arrestato dal gip: “Non volevo uccidere”. Oggi l’autopsia

800 litri

Non volevo uccidere Emiliano Maggiacomo, sono stato aggredito” Questo ha dichiarato Abdul Majid Khan al giudice nell’interrogatorio di questa mattina. E’ accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi per la morte dell’agricoltore. Il 69enne è stato trovato senza vita in località Scerpano, al confine tra Itri e Fondi.

Lo straniero, di origine pakistana, è comparso oggi, 25 marzo, in videoconferenza davanti al gip Mario la Rosa. Il gip e il pubblico ministero che coordina le indagini, De Lazzaro, erano collegati dal tribunale di Latina, mentre l’indagato e i suoi avvocati, Maurizio Forte e Luigi Vocella, erano nel carcere di via Aspromonte, sempre nel capoluogo pontino.

L’uomo ha raccontato al giudice di aver sbagliato strada e di essere entrato nel terreno del 69enne. Qui sarebbe stato aggredito. Avrebbe spiegato a Maggiacomo che stava andando a trovare qualcuno lì vicino, ma di non aver nessuna intenzione di uscire dal Comune di Fondi (zona rossa). Ha continuato a giustificarsi, ha detto al 69enne di chiamare chi voleva, che lui era a Fondi da 20 anni, che non aveva nulla da nascondere e gli avrebbe anche dato la carta di identità (poi trovata tra le mani della vittima), per fargli capire chi fosse. A nulla sarebbero valsi i suoi sforzi, così sarebbe risalito in auto e lo avrebbe urtato facendo retromarcia. Poi sarebbe andato via.

Queste le dichiarazioni del 44enne, le stesse che aveva rilasciato anche nell’immediatezza alla polizia. Il giudice si è riservato sulla convalida dell’arresto e sulla misura. Per il momento resta in carcere.

A chiarire se le ferite riportate da Emiliano Maggiacomo siano compatibili con un investimento o se con colpi sferrati con un bastone o una mazza, potrà chiarirlo l’autopsia disposta da De Lazzaro e che si svolgerà questo pomeriggio presso il cimitero di Fondi. L’esame autoptico sarà eseguito dal medico legale nominato dalla procura, Alessandro Mariani. Ad assistere ci sarà anche il consulente di parte Daniela Lucidi, nominato dalla difesa.

L’arrestato è da molto tempo in Italia, è incensurato e ha una società di servizi di pulizia, giardinaggio e facchinaggio. Convive stabilmente con la compagna a Fondi.

Poiché i fatti sono avvenuti nel Comune di Itri la competenza è della Procura di Cassino. Una volta terminata la convalida quindi tutto passerà al pubblico ministero di Cassino.