Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha rivolto “un sentito ringraziamento alla Procura e gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Latina per l’operazione compiuta questa mattina all’alba con il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma”. L’operazione riguarda i 25 arresti del clan Di Silvio considerato per la prima volta un gruppo mafioso autoctono.
“I nuovi arresti eseguiti oggi confermano – dichiara Coletta – che viviamo una realtà complessa, purtroppo ancora inquinata che molti, troppi, sottovalutano o volutamente ignorano come di recente hanno dimostrato alcuni interventi e commenti ai rilievi mossi da quest’Amministrazione. Tuttavia ci dicono pure che si sta lavorando per ripristinare la legalità in un territorio sì difficile, ma composto per la prevalenza di persone per bene. Lo si sta facendo attraverso l’opera delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, sul cui operato rinnovo il più vivo e sincero apprezzamento, e attraverso l’azione amministrativa e un nuovo corso che vuole far ripartire questo territorio. Pensare che quest’ultima operazione esaurisca il tema della presenza delle mafie a Latina sarebbe un errore. Per ricostruire gli anticorpi contro la diffusione della criminalità organizzata c’è bisogno, per prima cosa, di avere consapevolezza di ciò che è accaduto. E c’è bisogno dell’attenzione e del contributo di tutti, di un’alleanza civile per rompere il silenzio e rispondere con fermezza attraverso la partecipazione. E così dimostrare che esiste una città consapevole, che non mette la testa sotto la sabbia ma si pone in gioco per il futuro di Latina e la dignità della gente che la abita”.
Anche il senatore pontino Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, ha voluto ringraziare “tutti gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine, della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Latina, diretti dal vice questore Carmine Mosca, e della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che questa mattina hanno arrestato nel capoluogo pontino, al termine di una lunga e articolata operazione investigativa, 25 persone appartenenti al clan Di Silvio con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso”.
“La brillante conclusione di questa operazione – dichiara Fazzone – dimostra ancora una volta l’impegno e la dedizione quotidiana di chi lavora per garantire, nonostante mille difficoltà e la pochezza delle risorse a disposizione, la legalità sul territorio e la conseguente sicurezza per i nostri cittadini. Il nostro compito oggi più che mai è non fermarci al plauso dovuto quanto per alcuni aspetti scontato ma, in qualità di rappresentanti delle istituzioni, lavorare a tutti i livelli affinché nella provincia di Latina, ed in particolar modo nell’area sud a confine con la Campania ritenuta più fragile, siano aumentati e potenziati i commissariati di polizia a tutela di una comunità sana che lavora e intraprende e quale deterrente per la criminalità organizzata”.
“Complimenti alle Forze dell’ordine e alla magistratura per la maxi operazione che ha portato questa mattina all’arresto di 25 persone appartenenti al clan Di Silvio, attivo nel Lazio e in provincia di Latina”. Per il coordinatore comunale e provinciale di Forza Italia Alessandro Calvi, consigliere comunale di opposizione, l’operazione Alba Pontina è “l’ennesima dimostrazione dell’efficienza e dell’ottimo lavoro che ogni giorno gli uomini e le donne delle forze dell’ordine portano avanti per la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità sul territorio”. “Spiace solo constatare – afferma Calvi – l’atteggiamento di qualche detrattore dell’ultima ora più proteso a denigrare la nostra città e il suo territorio piuttosto che a riconoscere che, come in tutte le realtà, al cancro della criminalità che va estirpato e combattuto si alterna una comunità fatta di cittadini, imprenditori e lavoratori onesti. Esiste una comunità fatta di valori e di legalità che non merita in alcun modo di essere confusa con i criminali e che come tale va difesa con quell’orgoglio di appartenenza che evidentemente qualcuno preferisce ignorare strumentalizzando fatti di cronaca in cerca di streghe da sacrificare sull’altare dell’inquisizione. Una comunità sana che, da parte di chi come noi rappresenta le istituzioni e la politica, merita di essere sostenuta e difesa, non condannata in modo bieco e generalizzante sotto l’etichetta ‘mafiosa’ o ‘camorrista’. Questo significa avere alto senso delle istituzioni, questo significa avere il senso pratico della comunità che rappresentiamo. Puntare il dito e fare di tutta l’erba un fascio non porta da nessuna parte ma qualifica chi di questo atteggiamento fa un’arma puntata sulla dignità della nostra città e della nostra provincia”.