Operazione Giove, madre coraggio di Terracina fa arrestare gang di spacciatori violenti

Il tenente colonnello Pietro Dimiccoli del comando provinciale dell'Arma dei carabinieri e il capitano Margherita Anzini, comandante della Compagnia di Terracina

L’indagine che questa mattina all’alba ha portato all’arresto di 18 persone ha preso le mosse due anni fa a Terracina a seguito della denuncia sporta presso i carabinieri di Terracina da una donna che riferiva che suo figlio, 24enne all’epoca, era continuamente minacciato per debiti di droga. Il giovane subiva richieste estorsive di denaro e percosse.

“I primi accertamenti hanno consentito di raccogliere pregnanti elementi informativi in capo ad un gruppo criminale impegnato nella gestione della piazza di spaccio di sostanze stupefacenti: hashish, marijuana e soprattutto cocaina”, ha spiegato il capitano Margherita Anzini, comandante della Compagnia di Terracina, a capo dell’operazione di polizia giudiziaria eseguita questa mattina all’alba in collaborazione con i militari del comando provinciale di Latina e con il supporto di unità antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Roma Santa Maria di Galeria e la copertura aerea di un velivolo del Reparto Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare.

Sono 12 le ordinanze di custodia in carcere eseguite e sei ai domiciliari, emesse dal Gip Mara Mattioli su richiesta del sostituto procuratore Luigia Spinelli, titolare dell’inchiesta: nei guai 13 di Terracina, due di Aprilia, due di Fondi e uno di Priverno. I destinatari delle misure cautelari in carcere sono stati associati alla casa circondariale di Latina, fatta eccezione per uno che, per reati specifici, si trovava già ristretto presso la casa circondariale di Cassino, dove continuerà a permanere, ed un secondo che, invece, è stato condotto presso il carcere di Siena, poiché da circa un anno si era trasferito in quella provincia.

L’attento monitoraggio da parte del Nucleo operativo e radiomobile di Terracina, diretto dal capitano Felice Egidio, dei soggetti finiti sotto la lente degli investigatori ed il successivo sviluppo dei riscontri ha consentito, grazie anche agli accertamenti tecnici, di comprovare l’operatività – nel territorio dei comuni di Fondi, Priverno, Aprilia e, più specificatamente, Terracina, la città del Tempio di Giove (da cui ha appunto preso il nome l’operazione) – la piena enucleazione di identità, ruoli e schemi dei soggetti attinti dalle misure cautelari personali, alcuni dei quali risultavano gravati da precedenti o pendenze penali, anche per reati specifici, nonché la fedele ricostruzione delle dinamiche di spaccio, delle rotte e dei canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti.

Fondamentale è risultata la rapida comprensione del linguaggio criptico e dei particolari codici di comunicazione tra gli indagati, ha spiegato oggi il capitano Anzini nel corso della conferenza stampa indetta presso la sede del comando provinciale dell’Arma di Latina. Nelle conversazioni intercettate gli interlocutori usavano termini come “amici”, “amiche”, “sigarette”, “un favore” al posto di quella o quell’altra sostanza stupefacente.

Il figlio della madre coraggio – che “ha dato coraggio al figlio di denunciare i suoi aguzzini”, è stato precisato in conferenza stampa – ha subito più degli altri le conseguenze delle attività estorsive esercitate dal gruppo. In più occasioni infatti sarebbe stato picchiato e una volta è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per un trauma facciale. Ma non è stato l’unico a trovarsi in difficoltà per onorare i debiti di droga.

“Particolarmente efficace – ha detto il capitano Anzini – si è dimostrata la metodica messa a sistema dagli indagati nella prospettiva di sollecitare il pagamento dei debiti di droga. I morosi, infatti, venivano pesantemente minacciati e malmenati per farli rientrare dai loro debiti, arrivando anche a costringerli ad accedere a delle forme di finanziamento, addirittura attraverso la predisposizione di documentazione falsa per avallare la solo solvibilità”.

Molti i riscontri raccolti dai carabinieri durante il periodo oggetto d’indagine. Tra questi, oltre alla denuncia in stato di libertà di alcuni giovani del luogo, anche l’arresto di sette soggetti, tra cui due dei destinatari delle odierne ordinanze restrittive, colti nella flagranza del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante l’arco temporale delle investigazioni, inoltre, sono stati sequestrati, complessivamente, circa 160 grammi di cocaina, 15 di hashish e 5 di marijuana; mentre ammonta a 2.600 il denaro sottoposto a sequestro quale provento dell’attività di spaccio.

Nel corso dell’operazione odierna, che ha portato all’arresto anche di tre donne, uno dei soggetti colpiti da ordinanza è stato altresì tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione illegale di sostanza stupefacenti in quanto trovato in possesso di 45 grammi di hashish.

Video-intervista al capitano Margherita Anzini, comandante della Compagnia di Terracina