Operazione Voyager, quattro arresti: Gaeta liberata dall’incubo dei furti d’auto

Eseguite questa mattina all’alba quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Cassino nei confronti di quattro ucraini “pendolari del crimine” residenti tra Napoli e Caserta. In prima linea contro il malaffare i carabinieri di Formia e Gaeta che con l’Operazione Voyager hanno assicurato alla giustizia i presunti autori della raffica di furti di autovetture perpetrati in danno ai cittadini di Gaeta e dei comuni limitrofi dall’inizio dell’anno. Gli arrestati dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata ai furti. Decine le auto in sosta rubate nella cittadina del Golfo. L’escalation del fenomeno stava diventando per i residenti e gli ospiti della località rivierasca del Sud Pontino un vero e proprio incubo.

A finire nel carcere di Cassino sono stati Vyacheslav Karmalita di 48 anni, Vyacheslav Karmalita di di 23 anni, Yuriy Arsentyev di 29 anni e Dmytro Oleskiv di 33 anni.

Le indagini relative all’Operazione “Voyager” (il nome dell’operazione prende spunto dall’autovettura  DaimlerChrysler Voyager, fittiziamente intestata a soggetto estraneo, utilizzata dal sodalizio quale “staffetta apripista” alle autovetture oggetto di furto) sono state avviate a seguito di numerosi furti di autovetture di elevato valore, Bmw, Land Rover e Mini, tra gennaio e maggio 2016. Acquisiti i primi elementi informativi, i carabinieri hanno proceduto all’identificazione del gruppo criminale mediante articolata attività di indagine sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche, monitoraggio Gps di due autovetture, costanti servizi di osservazione, analisi dati e plurimi riscontri operativi.

In particolare gli inquirenti hanno ricostruito che l’organizzazione criminale, solida e ben strutturata, era finalizzata con continuità all’attività di individuazione, furto ed immissione in canali di ricettazione partenopei, di autovetture di elevato valore, dando ai committenti anche possibilità di scelta in merito alle caratteristiche dei veicoli da asportare (colore, tappezzeria interna, cambio automatico o manuale, dimensioni cerchi etc.). I sodali, secondo gli investigatori sotto la guida di Vyacheslav Karmalita e Yuriy Arsentyev, avrebbero operato incessantemente nel basso Lazio ed in svariati territori campani, denotando elevata capacità delinquenziale ed ampia spregiudicatezza. Individuati gli obiettivi, talvolta anche mediante la consultazione di annunci su siti specializzati in vendita auto usate, la banda avrebbe effettuato accurati sopralluoghi, prese tutte le precauzioni volte ad eludere le investigazioni, quindi utilizzando apparecchiature in grado disinnescare antifurti ed interagire con le più sofisticate centraline di accensione, nonché riprodurre chiavi codificate, prima di compiere in pochi minuti i furti.

Particolare attenzione è stata posta dagli inquirenti nelle conversazioni telefoniche intercettate, limitate all’essenziale ed adottando linguaggio costantemente allusivo e criptico come quando, al fine celare il reale oggetto della conversazione (autovetture di grossa cilindrata da piazzare) uno degli arrestati affermava “ho due cinghiali grandi”, oppure “per il prossimo ponte festivo lavoriamo”.

Durante la fase delle indagini, inoltre, sono stati arrestati in flagranza di reato 3 membri dell’associazione nel mentre tentavano, in Formia, di asportare una Bmw Serie 1, recuperate 3 autovetture asportate, nonché scoperti 14 furti ascrivibili allo stesso sodalizio.