Pedemontana, ANAS boccia le osservazioni dei Sindaci. L’intervento di associazioni e comitati

L’ANAS conferma la propria linea sulla variante alla S.S. Appia, la cosiddetta pedemontana di Formia. Le controdeduzioni pubblicate dal Ministero dell’Ambiente respingono tutte le osservazioni dei Sindaci di Formia e Gaeta, ribadendo che le modifiche proposte “non rientrano nelle finalità progettuali né nel contratto di programma”. Lo comunicano: Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine – Associazione Incontri & Confronti – Comitato per Incolumità Stradale Abitanti Formia – Comitato Pontone.

Lo spostamento del tracciato verso est, ipotizzato in vista del nuovo ospedale all’ex ENAOLI, è stato giudicato inaccettabile per l’aumento del consumo di suolo e delle demolizioni. Ma, sottolineano comitati e tecnici, proprio questi impatti caratterizzano già l’intero percorso, come evidenziato anche dal Ministero dei Beni Culturali.

Bocciata anche l’idea di far confluire la variante su via dell’Agricoltura a Gaeta: secondo l’ANAS l’intervento coinvolgerebbe strade di altri enti e non rientra nelle proprie competenze. Il risultato è che il tracciato resta invariato, nonostante le criticità riconosciute da Regione Lazio e Comuni, soprattutto per il ritorno del traffico sulla Flacca, a ridosso di Vindicio.

Sul piano economico, l’opera resta un rebus: servirebbero oltre mezzo miliardo di euro in più rispetto ai fondi oggi disponibili (meno di 80 milioni). Il rischio, avvertono le associazioni del territorio, è di tenere bloccata per anni l’area sotto Maranola senza alcun beneficio reale.

“Dopo anni di studi e risorse spese — commentano i comitati — l’ANAS lascia il cerino acceso ai Comuni. Ma per invertire la rotta servirebbe coraggio. E se non lo si ha, non ci si può dare”.