Accusato di picchiare la figlia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ comparso oggi davanti al giudice per le indagini preliminari l’uomo, di 70 anni, che ha subito il divieto di avvicinamento alla ragazza e dai luoghi da lei frequentati.
Difeso dall’avvocato Valentina Leonardi, l’uomo ha preferito non rispondere alle domande del gip Giorgia Castriota. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi. Secondo quanto emerso durante le indagini avrebbe malmenato più volte la donna, di 41 anni, insultandola pesantemente.
Il 18 luglio scorso l’avrebbe colpita con calci e pugni, poi con il bastone di una scopa, causandole contusioni guaribili in 10 giorni. Dieci giorni dopo l’avrebbe spinta e afferrata per il collo. il 30 luglio l’avrebbe sbattuta contro il muro dicendole: “Bxxxa, pxxxa, ti faccio fare una brutta fine, se esci da questa casa è meglio che non ritorni più, altrimenti ti ammazzo“. Il 2 agosto avrebbe continuato con i calci e i pugni.
Il clima in casa era diventato insopportabile, i familiari vivevano nel terrore e quotidiane erano le umiliazioni e le privazioni, tanto da convincere il gip ad emettere il provvedimento di allontanamento.