Ponza, la protesta di Gabresù

Silverio Gabresù davanti alla stazione dei carabinieri di Ponza

Lettini e ombrelloni sequestrati, attività chiusa, utenze disattivate. Il caso di Silverio Gabresù ha fatto il giro dell’isola di Ponza e la sua lettera indirizzata al sindaco Piero Vigorelli. Del resto il primo cittadino era stato categorico: “L’abusivo che si piazza accanto in una zona a rischio idrogeologico R4, oltre a mettere a rischio la pubblica incolumità, esercita una concorrenza sleale nei confronti di chi è in regola. E questo non è ammissibile”, aveva dichiarato lo stesso al momento dei sigilli apposti dalla Polizia Locale il 9 luglio scorso.  Ma Gabresù non ci sta. Non accetta i provvedimenti presi a suo carico per una duplice ragione: perché si ritiene autorizzato a svolgere la sua attività di noleggiatore di attrezzature per bagnanti in forza di una delibera dell’amministrazione comunale e perché a Ponza – dice – sono in molti a svolgere l’attività in zona classificata R4 nel Pai (Piano di assetto idrogeologico). Per lui sarebbe illegittimo il distacco dell’energia elettrica effettuato dalla società Sep a seguito del sequestro e su esplicita richiesta del Comune. E allora ha preso carta e penna e ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza, alla Capitaneria di Porto e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino perché si accerti come mai a Ponza sia stato sanzionato solo lui. E ha preso carta e penna per chiedere che sia revocato il distacco dell’utenza elettrica poiché effettuato disattendendo il contratto sottoscritto. Una battaglia che finora non ha portato al risultato sperato. E’ per questa ragione che Silverio Gabresù da qualche giorno sta protestando in modo pacifico all’”ingresso” di Ponza, nella zona del porto, con un cartello appeso al collo che richiama la sua vicenda. Questa mattina ha cambiato pettorina, utilizzando l’immagine di Gesù Cristo in croce.