Il proprietario di un rinomato locale dell’isola di Ponza è stato denunciato a piede libero per aver installato un sistema di videosorveglianza con finalità produttive, organizzative e di sicurezza, utilizzato per controllare i dipendenti senza l’autorizzazione necessaria dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro né un accordo con le rappresentanze sindacali, come richiesto dalla legge. Il caso comporterà anche una sanzione da parte dell’Ispettorato, con risarcimenti per i lavoratori che ne faranno richiesta.
L’operazione, condotta dai carabinieri di Formia e Ponza sotto la direzione della Procura di Cassino, è nata da verifiche sul lavoro irregolare nel settore turistico, intensificate dopo il caso di violenza su una sedicenne da parte di un cameriere romano. Durante gli accertamenti sul contesto del reato, è emersa una situazione molto complessa per decine di lavoratori del settore turistico. Per questo motivo, è stata inviata sull’isola una squadra di carabinieri e ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro di Latina, che il 19 luglio ha perlustrato la zona della movida dell’isola.
L’operazione non si è conclusa e sono state annunciate ulteriori verifiche da parte dei carabinieri sulle attività commerciali “al fine di garantire il rispetto e la tutela dei lavoratori, che attualmente provengono sempre più da altre province tramite agenzie interinali di lavoro”. Le prime irregolarità sono emerse durante i controlli nell’abitazione dove è avvenuta la violenza sulla ragazza di sedici anni. Questo complesso di alloggi era interamente destinato ai lavoratori stagionali, compresi i genitori della vittima.









