“Porta Nord a Latina, il Comune verifichi la possibilità di redigere un proprio regolamento di assegnazione”

Elaborato grafico di una parte di Porta Nord

“Il Comune di Latina adotti dei criteri più mirati e più corrispondenti alla realtà sociale del nostro territorio per assegnare le nuove case gestite direttamente dall’Ente a Porta Nord, Quartiere Pantanaccio, alle famiglie locali più bisognose e non si arrocchi nel rigido regolamento sul quale si basa l’Ater che, come l’esperienza insegna, ha portato solo problemi”. E’ quanto afferma in una nota stampa Giovanni Farina, il portavoce comunale di Fratelli d’Italia, riferendosi ai 48 alloggi in fase di realizzazione. Argomento quest’ultimo discusso in commissione congiunta Welfare e Governo del territorio il 13 aprile scorso nel corso della quale era stato affermato che le assegnazioni sarebbero state effettuate sulla base della graduatoria già esistente.

Farina fa una disamina sui problemi che nel recente passato alcune assegnazione dell’Ater avrebbero provocato in città a causa delle rigidità contenute nei bandi di aggiudicazione “che, seguendo normative introdotte per favorire l’integrazione e contrastare le discriminazioni”, avrebbero nei fatti determinato “l’effetto contrario favorendo l’insorgere di tensioni tra le classi sociali più povere, con la nascita di veri e propri ghetti”. “La maggioranza dia un segnale – si legge nella nota di Fratelli d’Italia – e si prenda la responsabilità di fare delle scelte politiche uscendo dall’impasse di svolgere solo delle funzioni tecniche, affinché un’opera di edilizia pubblica che prevede la riqualificazione di un intero quartiere non diventi elemento di emarginazione con l’incubo di sprofondare nel degrado”.

“Il Comune – conclude Farina – verifichi le condizioni di fattibilità di redigere un proprio regolamento di assegnazione opportuno affinché siano tutelate e favorite le situazioni critiche in cui versano i latinensi per evitare che, seguendo l’iter di assegnazione Ater, gli ultimi arrivati siano più favoriti e umilino e vanifichino  le speranze di ottenere una casa per la propria famiglia da parte di chi a Latina ci è nato e cresciuto, e magari da più generazioni.”