Priverno, al teatro comunale va in scena “Laika” di Ascanio Celestini

Grande attesa per “Laika”, lo spettacolo di e con Ascanio Celestini, in programma sabato 13 gennaio, alle ore 21, presso il Teatro Comunale di Priverno, all’interno della stagione di prosa “Hearth of the city”, promossa e sostenuta da ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, il Circuito Multidisciplinare di promozione, distribuzione e formazione del pubblico per lo spettacolo dal vivo nella Regione Lazio, con la collaborazione del Comune di Priverno e la direzione artistica di Titta Ceccano – Matutateatro.

Il nome dell’attore romano ha suscitato fin da subito grande attenzione tra il pubblico della provincia di Latina e non solo, facendo registrare il tutto esaurito con qualche settimana di anticipo. Gli abbonati alla stagione e i fortunati che sono riusciti a prenotare un biglietto assisteranno a uno spettacolo che azzarda un tema originale: come sarebbe, cosa farebbe e cosa penserebbe Gesù se tornasse sulla Terra.

Con il suo sguardo critico ad alta tensione e la sua narrazione affabulatoria, Celestini ci porta in un monolocale di periferia, con vista sul parcheggio di un supermercato: lì troviamo Gesù, mandato tra gli uomini non per salvarli, non per redimerli, ma solo per osservarli. Proprio per questo è cieco e a raccontargli quello spicchio asfaltato di mondo che si può vedere dalla finestra è un apostolo, Pietro, a cui dà voce fuori campo Alba Rohrwacher.

Gesù non vuole far entrare nessuno in quel monolocale, forse per lasciarsi andare a pensieri e riflessioni: sui miracoli, sul triste destino di Giuda, sul suicidio e soprattutto sul quel povero barbone che vede attraverso gli occhi di Pietro, un emigrato clandestino arrivato su un barcone a dormire coperto di cartoni nel parcheggio davanti alla finestra.

Accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, capace di evocare atmosfere popolari e raffinate, con la sua carica di energia scenica Celestini narra di come il crollo delle ideologie stia erodendo anche le religioni, osservandole attraverso gli occhi senza vista di un povero Cristo.

«A distanza di un paio di millenni ci troviamo ora a rivivere le incertezze del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam. Queste incertezze vorrei che passassero in maniera obbligatoriamente grottesca e ironica nel personaggio che porterò in scena: un povero Cristo che può agire nel mondo solo come essere umano tra gli esseri umani. Uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere solo sul cuor della terra» scrive Celestini nella nota di regia.

Biglietto d’ingresso allo spettacolo: € 15

Informazioni:

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