Priverno e Sezze: gestivano una florida attività di spaccio, sgominato il sodalizio

Otto le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Latina, per alcuni soggetti accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, tipo cocaina ed hashish. Si tratta di incensurati residenti a Priverno e Sezze, dove gestivano una florida attività di spaccio. Uno di questi è al momento irreperibile. Nello specifico vediamo quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.

Le indagini

Le indagini hanno avuto inizio a settembre di due anni fa dopo una perquisizione in un ristorante sui monti Lepini. In quella circostanza, gli agenti trovarono circa 350 mila euro in contanti, che l’uomo giustificò come soldi messi da parte facendo il ristoratore.

In realtà, successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di acquisire elementi incontrovertibili del suo coinvolgimento in un vasto traffico di droga, insieme agli odierni indagati.

Un primo riscontro positivo di questa ipotesi investigativa si è avuta un mese dopo, con l’arresto di un uomo trovato in possesso di circa 23 grammi di cocaina, il quale aveva stretti legami con gli indagati che erano sostanzialmente in grado di procurarsi grossi quantitativi di cocaina ed hashish sull’asse Roma – Napoli.

Le indagini hanno evidenziato come i soggetti utilizzassero autovetture dotate di sistemi meccanici in grado di nascondere la droga e telefoni muniti di speciali software per lo scambio di messaggi criptati.

È stato possibile inoltre effettuare diverse perquisizioni, numerosi “recuperi” e sequestri di droga, pari a circa quattro chili di cocaina e quattro chili di hashish. Quattro arresti in flagranza di reato oltre al rinvenimento di due pistole con matricola abrasa.

Dall’attività investigativa è emerso che il sodalizio sgominato quest’oggi era in grado di ottenere da un chilo di cocaina pura circa 12.000 dosi – del costo medio di circa 50 € ognuna – pronte per lo spaccio.

Emblematico resta il caso di un 29enne, tra gli odierni indagati, che a gennaio dello scorso anno è stato seguito mentre si imbarcava su un volo internazionale diretto ad Amsterdam, dove si era recato per prelevare la propria autovettura. Il veicolo, in realtà, era stato precedentemente “spedito” in Olanda perchè venisse appositamente modificato al suo interno, così da ricavare due vani nascosti per il trasporto dello stupefacente.