Processo Karibù, sei comuni fanno richiesta di parte civile

Frode nelle pubbliche forniture, bancarotta e autoriciclaggio. Questi i reati contestati agli imputati presenti nel secondo processo per la vicenda Karibu. Processo che ha preso il via oggi al Tribunale di Latina dinanzi al Giudice per le indagini preliminari che, dopo circa un’ora, ha disposto il rinvio al prossimo 22 marzo. Un rinvio che permetterà alle difese di analizzare tutte le richieste di costituzione di parte civile. Nel processo sono scesi in campo anche 6 comuni pontini, che hanno deciso di costituirsi come parte civile: Latina, Aprilia, Fondi, Pontinia, Roccasecca e Monte San Biagio. Prosegue di pari passo la battaglia del sindacato Uiltucs Latina. Sono 19 i lavoratori che oggi hanno depositato la costituzione di parte civile al processo.

“Oggi innanzi al Tribunale di Latina – si legge nella nota Uiltucs Latina – insieme a tanti ex lavoratori abbiamo continuato a denunciare lo scandalo Karibu’, guidati dai nostriLegali Avv Giulio Mastrobattista e Avv Atena Agrestisiamo entrati in aula mentre i legali della Uiltucs Latina depositavano le costituzioni di parte civile dei 19 lavoratori oggi costituiti oltre ai 20 ex addetti Karibu gia’ ammessi nel precedente Processo. 

Abbiamo ancora oggi gridato le difficolta’ il disagio dei tanti lavoratori rimasti senza lavoro a causa dei rappresentanti delle Coop Karibu e Consorzio AID, queste maestranze chiedono attraverso la costituzione di parte civile il risarcimento del danno per essere rimasti senza occupazione dove il lavoro c’era! Nel settore non vi era alcuna crisi, le difficolta’ occupazionali sono state create da questi  imprenditori dell’accoglienza e dell’integrazione i quali hanno usato il denaro pubblico ed i Fondi Sociali Europei per altre finalita’, lasciando i lavoratori senza stipendi e senza risposte.
Verità, giustizia, e dignità la pretendiamo, dicono le lavoratrici ex Karibu’ assistite e guidate in aula questa mattina dai legali e dalla Uiltucs, senza le nostre denunce, senza le nostre vertenze, dicono lavoratori e sindacato non sarebbe esploso lo scandalo Karibu’.
Le Amministrazioni Comunali che accendevano i progetti, le convenzioni con Coop Karibu’ e Consorzio AID, continua la Uiltucs Latina, dove erano? perché non controllavano e vigilavano insieme agli enti preposti, come la Prefettura, la quale si limitava a fare solo esigue sanzioni rispetto al grande flusso di denaro pubblico? ed in conclusione la politica/locale  e gli amministratori  di quei Comuni  perché ancora oggi da quando esploso lo scandalo Karibu’ non si esprime a tutela delle comunità che rappresenta?”.