Replica a Zuliani, Coletta difende la sua proposta di vigilanza e Iovinella

Ernesto Coletta

Pronta la replica di Ernesto Coletta a Nicoletta Zuliani che ha duramente criticato la sua proposta di istituire una commissione permanente di vigilanza. Il presidente della commissione Bilancio del Comune di Latina spiega meglio la sua idea e al contempo difende la segretaria generale Rosa Iovinella “impallinata” dall’esponente del Partito democratico laddove ha svelato un passo dell’ultima nota dell’Anac, critico nei suoi confronti (leggi qui). Non ultimo Coletta evidenzia il problema dei debiti fuori bilancio e l’indirizzo della Corte dei conti e non ultimo, ancora una volta, i rilievi mossi dall’Anac sui fatti amministrativi 2013-2016. Andiamo per ordine.

La commissione di vigilanza diventa gruppo di lavoro 

“La mia idea – spiega Coletta -, quella di istituire una commissione di vigilanza permanente in collaborazione con l’Oiv nasce dal fatto che Latina per troppo tempo è stata vittima di mala gestione della cosa pubblica o del non fare. Il debito fuori bilancio da 112mila euro che affronteremo nella commissione Bilancio di martedì prossimo ne è l’esempio evidente: un rimpallo continuo tra uffici. Non è possibile che funzioni sempre allo stesso modo, in cui nessuno alla fine è responsabile delle cose che fa o che, peggio, non fa”.

“Quella commissione di cui parlo può anche non essere composta da consiglieri e restare un gruppo di lavoro interno all’amministrazione comunale – entra nel dettaglio il consigliere Coletta -, simile a quel gruppo di lavoro istituito per esaminare la situazione debito-creditoria nei confronti di Atral, ma con il compito di riferire al consiglio comunale gli esiti del suo lavoro. Un tavolo tecnico composto da vari soggetti: dirigenti, membri dell’Oiv, revisori contabili, etc, che riesca a mettere nero su bianco i pregi del lavoro amministrativo svolto su singoli procedimenti e atti e che, quando ci sono difetti ed errori, sia in grado di attribuirne la responsabilità. Non vuole essere uno strumento inquisitorio, ma di tutela nei confronti di chi lavora bene ed uno stimolo a darsi da fare per chi oggi fa meno”.

Mettere in mora i dirigenti lo dice la Corte dei Conti

Coletta afferma che non è una sua invenzione, ma che è l’ultimo e più recente indirizzo della Corte dei Conti, in base al quale, sui debiti fuori bilancio, “sta chiedendo ai Comuni di mettere in mora i dirigenti sui debiti creati dai loro uffici”. “Un sistema – aggiunge il consigliere di Latina Bene Comune – in grado di scoperchiare le imperfezioni che creano danni agli enti. In Italia finora nessuno l’ha forse mai fatto, ma Latina – proprio su disposizione della segreteria generale – ha già un gruppo di lavoro composto da tre dirigenti che sta analizzando i singoli atti degli ultimi cinque anni. In questo senso, stiamo lavorando anche per il futuro”.

Iovinella ha fatto quello che le spettava

Cosa ha fatto la segretaria generale Rosa Iovinella con l’Anac? Zuliani, citando l’Anac, aveva affermato che si era limitata ad allegare le relazioni dei dirigenti, comportando una visione non organica. Ebbene, secondo Coletta invece Iovinella ha fatto solo quello che le spettava, ovvero “raccogliere le relazioni dei vari dirigenti sulle contestazioni rivolte dall’Anac sulla loro attività, i quali si sono espressi per i settori di propria competenza”. “La segreteria generale – dice Coletta – non può esprimere pareri su cose per le quali non ricopriva alcun ruolo. Non si doveva né si poteva fare altro perché le attività di indagine riguardavano il periodo precedente a quello del nostro insediamento”.

La nota dolente dell’Anac

“È inutile girarci intorno”, sbotta Coletta.  “L’’Anac – afferma il consigliere – non ha fatto altro che certificare il sistema amministrativo che vigeva prima dell’arrivo di Latina Bene Comune. I rilievi fatti dall’autorità nazionale anticorruzione riguardano il periodo 2013-2016 e sono impietosi nei confronti della gestione degli atti e delle procedure. Non avremo meriti su questo, come dice qualcuno, ma non è un merito essere diversi e cercare di sistemare le cose? Quel che è certo è che la gente se ne è accorta e nel 2016 ha ‘liberato’ Latina da quel genere di politica, che di tanto in tanto cerca di tornare con rinnovate vesti ma restando sempre uguale a se stessa, e noi oggi stiamo lavorando anche per chi verrà dopo: regolamenti e procedure chiari, regole certe e valide per tutti. Questo i cittadini lo apprezzano”.