Ricette false per l’ossicodone, blitz del Nas all’alba: 7 arresti

Ricettazione e falso materiale in certificazioni mediche, truffa ai danni del servizio sanitario nazionale e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Questi, a vario titolo, i reati contestati a 7 persone arrestate oggi (22 aprile 2020), all’alba dai carabinieri del Nas di Latina, coadiuvati nella fase operativa dai militari di Latina, Frosinone e Terni. Le ordinanze di custodia cautelare, 4 in carcere e 3 ai domiciliari, sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina Giuseppe Cario.

E’ questo il risultato dell’inchiesta “Compressa express” avviata dai carabinieri del Nas di Latina, guidati dal comandante Felice Egidio, nel 2009 e coordinata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria.

Gli accertamenti sono partiti da alcune verifiche sulla vendita di medicinali in alcune farmacie del territorio pontino, che hanno evidenziato un volume eccessivo di prescrizioni di un farmaco oppioide semisintetico, il cui principio attivo stupefacente è denominato “ossicodone”, caratterizzato da una molecola strutturalmente correlata a morfina e codeina.

Le verifiche – portate avanti grazie a ricognizioni fotografiche, servizi di osservazione e pedinamento e acquisizioni documentali – hanno permesso di chiarire assetti, gerarchie, affari e modus operandi dei soggetti poi arrestati, tutti residenti a Fondi e già noti alle forze dell’ordine.

Sono stati registrati 340 episodi durante i quali gli arrestati si sono recati presso le farmacie sotto controllo per utilizzare le ricette mediche false, poi risultate provento di furti ai danni di aziende ospedaliere, studi medici e di medicina generale. Anche i timbri erano stati sottratti a medici ignari del giro.

Con questo sistema il gruppo è riuscito a far corrispondere per il rimborso delle ricette 20mila euro di denaro pubblico. Ottenute invece 12mila compresse di principio attivo che vendute sulla piazza di spaccio parallela a 10 euro l’una avrebbero fruttato 120mila euro.