Rifiuti, dalla Regione ultimatum di 60 giorni per la Provincia di Latina

Ufficializzata la diffida da parte della Regione Lazio alla Provincia di Latina, la decisione presa dipende dal fatto che il territorio non ha assicurato l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani.

Proprio per questo motivo, l’ente di via Costa ha avuto un ultimatum di 60 giorni per trovare uno o più siti nel territorio, idonei alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, garantendo così l’autosufficienza dell’Ato.

La problematica precedentemente sollevata nei mesi scorsi, ha animato non poco gli animi dei cittadini delle zone segnalate dal Commissario nominato dal Tar, quest’ultimo, aveva infatti, il preciso compito di stabilire le attuali disponibilità impiantistiche nel territorio.

Il Commissario dichiarò, per l’appunto, che il territorio pontino fosse privo di impianti dedicati, così la società industriale Rida Ambiente fu costretta a continuare a smaltire i residui del Tmb tra Viterbo e Civitavecchia.

Contemporaneamente, tutti i sindaci dei Comuni pontini non hanno individuato alcuna area per la realizzazione del sito, tranne l’area di Borgo San Michele a Latina, ipotesi presentata dal comune e immediatamente rientrata anche a fuvor di popolo a seguito delle proteste e manifestazioni dei comitati cittadini dissidenti. Mentre il comune di Fondi aveva da subito espresso il proprio diniego alla realizzazione del sito.

Dopo tutte le dinamiche intercorse, la Regione scrive e concede solo 60 giorni per ricercare un sito di stoccaggio interno alla provincia di Latina.