Rifiuti a Latina oltre l’Anac, Lessio in commissione Ambiente tra azienda speciale e discarica

La commissione Ambiente nella seduta di oggi

Audizione oggi in commissione consiliare Ambiente del Comune di Latina dell’assessore Roberto Lessio. Convocato dal presidente Dario Bellini per riferire sul parere dell’Anac in merito al bando per la gestione del servizio di igiene urbana, il delegato del sindaco dopo aver messo in luce le criticità evidenziate dall’autorità anticorruzione del bando sospeso, accogliendo in parte i dubbi sollevati dall’amministrazione comunale e dalla ditta Del Prete, si è soffermato sulla scelta politica di Lbc di procedere alla costituzione di un’azienda speciale per i rifiuti.

Roberto Lessio
Roberto Lessio

Il primo passaggio – come indicato da Lessio – è quello di procedere alla revoca in autotutela del bando sospeso ad agosto 2016, che ora l’Anac ha giudicato parzialmente illegittimo, attraverso determina dirigenziale e/o un passaggio in Consiglio comunale. Passaggio comunque obbligato per l’esame della proposta di azienda speciale e dei relativi atti costitutivi. Lessio ha previsto tempi rapidi: “L’incarico conferito all’Università di Napoli – ha precisato – prevede che lo studio sia portato a termine entro sei mesi, ma informalmente abbiamo chiesto che almeno la redazione dello statuto ci sia consegnata entro la fine di questo mese o al massimo entro i primi di maggio. Dopodiché provvederemo alla nomina del direttore generale dell’azienda speciale attraverso bando”.

Il progetto Azienda Speciale sul binario di Latina Bene Comune deve viaggiare necessariamente ad alta velocità per bruciare le tappe della curatela fallimentare quasi pronta a mettere all’asta i beni della Latina Ambiente, comprese le autorizzazioni che invece fanno gola all’amministrazione comunale per l’avvio della gestione in proprio del servizio di igiene urbana. Lessio lo ha detto a chiare note: “Della Latina Ambiente recupereremo quanto più possibile ma la cosa che più ci interessa, a parte la salvaguardia dei posti di lavoro, sono le autorizzazioni. Per quanto riguarda i mezzi li faremo periziare”. Dunque, detta così significa che il Comune parteciperà alle aste fallimentari della propria società fallita riacquistando parte dei beni già pagati con mutuo. Una scelta che sarà garantita – ha lasciato intendere l’assessore – dalla valutazione costi/benefici a giustificazione dell’internalizzazione del servizio voluto proprio per il controllo diretto della gestione: “Andremo noi alle cinque del mattino in cantiere – ha precisato Lessio -, noi assessori, il sindaco, i consiglieri a fare quello che non è stato fatto in passato. Peseremo i rifiuti”.

Sul costo dell’operazione, Lessio ha riferito che le spese saranno sostenute conformemente all’ultimo Peg (Piano economico di gestione) approvato laddove sarebbe possibile recuperare economie con la differenziata al 65% rispetto al servizio attualmente svolto dalla Latina Ambiente che raggiunge una percentuale ferma a poco più del 30%: “Sono soldi che comunque andremo a spendere lo stesso”, ha dichiarato Lessio sollevando non poche perplessità in termini di copertura dell’investimento per l’azienda speciale.

Matteo Adinolfi
Matteo Adinolfi

Tornando alle proprietà della Latina Ambiente, sollecitato dal consigliere Matteo Adinolfi, Lessio si è soffermato sulla Ecoambiente. Adinolfi ha chiesto di conoscere il parere dell’assessore in merito all’ipotesi ventilata dai curatori fallimentari della Latina Ambiente, titolare delle quote pubbliche di Ecoambiente, di possibile riapertura della discarica di Borgo Montello. Più che un’ipotesi una speranza per la curatela che in commissione Trasparenza non ha nascosto, al fine di rendere economicamente più appetibile il sito, di aver chiesto alla Regione Lazio di “sbloccare” la riapertura e che la Regione non aveva risposto né sì né no, lasciando quindi aperta la speranza. “Sono più che tranquillo – ha risposto Lessio -: la discarica non riaprirà. Prima va fatta la bonifica. Non succederà come in passato che nelle more della bonifica è stata data la possibilità di abbancare ulteriori rifiuti. Le motivazioni di urgenza questa volta non reggeranno”. Lessio ha poi riferito che i fondi del post mortem della Ecoambiente “superano una liquidità di 12 milioni di euro più la fidejussione della fallita Gable Insurance, emessa nei confronti del Comune di Latina che è scaduta”, mentre la società ne vale, “secondo una stima, tre”. “Fossi in Cerroni (ovvero l’imprenditore riconducibile al socio privato Ecoservizi, ndr) spenderei tre milioni per metterne in cassa 12 e spenderne un po’ di tanto in tanto visto che l’inchiesta della Green Holding si è scagliata contro il pronunciamento della Cassazione che ha ritenuto legittimo l’’investimento’ dei fondi post mortem. Questo discorso l’ho fatto pure ai curatori. Diversamente la quota pubblica della Ecoambiente andrà all’asta”. Lessio, nel ribadire di essere sicuro che la discarica non potrà riaprire “perché la bonifica non è stata portata a termine”, ha concluso sostenendo di aver avuto garanzie dalla Regione che  appena passerà in giunta la variante degli ‘alberelli’, approvata dal Comune nel 2012, scatteranno le norme di salvaguardia e “non vi sarà più alcuna possibilità di vita per la discarica di Borgo Montello”.