Rifiuti provincia Latina, Simeone: “Ok sinergia tra Comuni, no a carrozzoni”

Giuseppe Simeone

Piano regionale dei rifiuti, in vista della discussione il consigliere regionale capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Simeone, mette i puntini sulle “i”.

“Ho chiesto un chiarimento all’assessore Massimiliano Valeriani sugli Ato – evidenzia in primis l’esponente di opposizione -. Nel Lazio devono essere 6, in virtù dell’ordine del giorno approvato all’unanimità in aula nel novembre scorso. E’ fondamentale che anche Roma Capitale ne abbia uno proprio. D’altronde si parla da troppo tempo con cadenza quasi quotidiana di emergenza rifiuti nella Capitale con possibili ripercussioni sulle province”.

Simeone affronta quindi anche il caso pontino. “Occorre una programmazione ben definita sui rifiuti in provincia di Latina. Se questa dovesse realizzarsi attraverso una sinergia fra Comuni non avrei nulla in contrario. Ho d’altronde recentemente rivendicato la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte dei sindaci e delle amministrazioni locali in tema di scelte sulla chiusura del ciclo. Quindi va bene organizzare un fronte comune che vada in questa direzione. Al contrario non sarei invece d’accordo nel creare ‘carrozzoni’ inutili di cui, lo dico con tutta sincerità, non se sentirebbe proprio la necessità”.

Per Simeone la priorità pontina è quella di garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti e quindi l’ipotesi di consorzio tra Comuni sarebbe da giustificare solo in questo senso, ovvero per dare una risposta adeguata alla necessità della chiusura del ciclo dei rifiuti: “Si tratta di un principio che deve valere per tutti i territori”, afferma Simeone, come a dire che deve valere anche per Roma Capitale.

L’emergenza di Roma per il capogruppo di Forza Italia, infatti, “non può essere affrontata con l’apertura di nuove discariche o l’ampliamento di quelle esistenti”.

“Bisogna recepire le istanze delle Province – afferma Simeone – che, come nel caso di Latina, hanno pianificato interventi basati sull’effettiva esigenza e sul reale volume di rifiuti prodotto. Che hanno individuato i siti idonei per gli impianti, preoccupandosi di collocarli sul territorio in modo da garantire a tutti i Comuni la medesima distanza, parità di accesso ed i medesimi costi per effettuare lo smaltimento. Naturalmente ogni provincia, compresa quella di Latina, deve determinare l’impiantistica necessaria a soddisfare il proprio fabbisogno senza scaricare su altri le proprie incapacità e irresponsabilità. Solo con la chiusura del ciclo nel proprio ambito la provincia di Latina potrà pretendere che nelle altre realtà del Lazio si faccia altrettanto”.

Due le cose da fare secondo Simeone per la provincia pontina: migliorare il fabbisogno dell’umido che non è soddisfatto, attraverso la realizzazione di due impianti per i rifiuti organici, magari uno nella zona nord ed un altro nell’area sud; individuare una discarica di servizio per ospitare il materiale già depurato dopo il trattamento meccanico biologico, ad oggi purtroppo assente nel territorio”.