“Per poco più di 48 ore alcuni organi di stampa, fortunatamente sempre meno, e diversi enti istituzionali, ci hanno descritto come la causa di un’emergenza creata ad hoc e quasi per capriccio e che avrebbe portato i Comuni della provincia a essere sommersi dai rifiuti. I fatti ancora una volta hanno smentito i nostri detrattori”. Queste le prime parole del patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi al termine della prima giornata successiva alla riapertura dell’impianto di Aprilia.
“Una riapertura a cui siamo stati costretti a seguito di un’ordinanza della Provincia che abbiamo duramente contestato e che non garantisce una produzione sicura – prosegue Altissimi – ma che riteneva necessaria l’apertura immediata pena una crisi sanitaria e ambientale senza precedenti. Ebbene questa mattina ben 25 Comuni non si sono presentati ai cancelli di Rida preferendo sversare altrove i rifiuti per motivi che a oggi ignoriamo e che ci piacerebbe anzi conoscere. Ergo dov’era questa grave emergenza? Perché non potevamo aspettare nuovi controlli che verificassero la bontà della nostra procedura? Perché, al contrario, siamo stati costretti a operare in tutta fretta con un nuovo procedimento che non garantisce, almeno sulla carta, il rispetto della normativa? Domande a cui noi non riusciamo a dare risposte che però andrebbero fornite, soprattutto ai cittadini”