Rio Martino, barche dei pescatori di nuovo bloccate: la denuncia di Codici

Una veduta del porto canale di Rio Martino

Ancora problemi per i diportisti. Anche ieri, 2 novembre, le barche dei pescatori, uscite con l’alta marea dal porto canale di Rio Martino hanno trovato enormi difficoltà a rientrare per la sopravvenuta bassa marea e per l’insabbiamento dell’imbocco del canale, che si protrae da tanti anni.

La denuncia arriva anche dall’associazione Codici (Centro per i diritti dei cittadini di Latina): “Il 21 settembre 2019 – spiega il responsabile Antonio Bottoni – i sindaci dei Comuni di Latina e di Sabaudia, la Provincia e la Regione Lazio hanno sottoscritto un Accordo di programma per l’espletamento delle attività necessarie per l’esecuzione dei lavori a messa in sicurezza del Porto Canale di Rio Martino e relative pertinenze idrauliche.

L’iter di progettazione e la realizzazione veniva affidato alla Provincia, che dei tre stralci funzionali previsti per l’opera era stato completato il primo, che del secondo, pur essendo stato eseguito un collaudo tecnico – amministrativo, mancano gli allacci dei servizi, oltre ad essere intervenuti dei crolli strutturali delle sponde non oggetto d’interventi e che nulla è stato fatto in relazione al terzo stralcio”.

Il 28 marzo 2019 il Consiglio Comunale di Latina ha approvato un Ordine del Giorno volto a sollecitare tutte le Istituzioni pubbliche competenti ad elaborare “un cronoprogramma di interventi che rendano fruibile la struttura e che consentano di predisporre al più presto il bando per individuare il gestore delle struttura diportistica di Rio Martino”.

“Codici – ha continuato Bottoni – ritiene a dir poco incredibile che la Giunta Comunale di Latina soltanto 5 giorni fa, cioè il 29 ottobre scorso, con deliberazione n. 196 sia stata chiamata ad approvare non il progetto dei lavori né la relativa spesa, bensì soltanto il Protocollo di accordo sottoscritto tra i due Sindaci interessati.

Peraltro, ora questi lavori, per poter essere finanziati, dovranno essere inseriti nel prossimo “Piano triennale delle opere”, per cui trascorrerà chissà quanto altro tempo prima di poter dire che il problema si stia effettivamente risolvendo.

Codici ritiene questa una ulteriore riprova del reale rispetto che l’attuale amministrazione civica evidenzia nei confronti degli impegni assunti e delle categorie di soggetti per i quali tali impegni sono vitali per la sopravvivenza delle proprie attività”.