Rivoluzione Cotral, finalmente gli autisti controlleranno i biglietti a bordo

I pendolari se lo chiedevano da sempre: perchè l’autista del Cotral, non controlla anche i biglietti, come avviene dappertutto? Domande rimaste sempre senza risposte. Finalmente ci siamo. Qualcosa sta cambiando. Lo ha annunciato proprio ieri l’azienda che da lunedì 12 marzo, su circa mille corse giornaliere distribuite lungo le quattro direttrici del servizio, che riguardano Roma e le province satelliti, i passeggeri che saliranno sugli autobus blu del Cotral, si troveranno di fronte all’autista controllore. Zingaretti l’ha definita: “rivoluzione Cotral”. Una rivoluzione firmata lo scorso anno da tutte le sigle sindacali più rappresentative, che vedono modificare completamente i comportamenti dei dipendenti e dei viaggiatori. Le nuove “regole” sono state pubblicate sui mezzi e nelle varie autolinee. I passeggeri, ma questo si faceva già da tempo, dovranno salire sui mezzi solo dalla porta anteriore e con il titolo di viaggio che dovranno obliterare nella macchinetta vicina all’autista. I conducenti, che nel frattempo hanno frequentato dei corsi per prendersi la qualifica di polizia amministrativa, potranno controllare i biglietti anche al di fuori dell’orario di lavoro e ai capolinea.
Durante il viaggio potranno elevare eventuali sanzioni ai trasgressori, oltre che a verificare che tutto sia in regola. I biglietti potranno essere visionati anche prima di salire per rendere più scorrevoli le partenze.. Si è aspettato fin troppo, dicono i pendolari. Una cosa che avrebbero dovuto fare da tempo, dato l’elevato comportamento evasivo. Dai profili Istagram e Twitter sono in molti a congratularsi per questa importante novità.
Non sempre risulta facile però acquistare il biglietto. Chi abita lontano dalle rivendite ha serie difficoltà. Che succede in questi casi? Si potrà acquistare direttamente a bordo pagando un prezzo fisso di 7 euro, anche se si devono fare pochi chilometri oppure decidere, dice l’Azienda, di “farsi fare la multa”. E se non dovesse accadere questo? Se il passeggero rifiuta tutte e due queste cose, il conducente deve fermare l’autobus e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Le forze dell’ordine denunceranno quindi , la persona, per interruzione di pubblico servizio. Comportamenti speriamo al limite. Comunque sia, l’esperimento partirà per ora in linee un po’ di nicchia. Con bassa frequenza, insomma e durerà sei mesi, per poi essere allargato a tutta la rete.
Nella nostra provincia verranno monitorare le corse per Bassiano, Priverno, Sermoneta, Sonnino, Minturno, Formia, etc.
Non tutti sono, come sempre, d’accordo: “ «Tra le norme comportamentali, richieste dalla Società agli autisti, non tutte risultano fattibili, scrive la Segreteria Regionale del SULCT ( Sindacato Unitario Lavoratori), oltretutto si rischia di accentuare fenomeni di aggressioni verso il personale, il quale non è stato, secondo il nostro parere, neanche adeguatamente formato. Pertanto è determinante – conclude la nota – istituire un tavolo concertativo con tutti gli attori, Regione, vertici aziendali e parti sociali, al fine di superare le oggettive difficoltà che detto processo necessita”.
Come a dire: si ricomincia!

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Giornalista, scrittrice e blogger. Anni di giornalismo alle spalle, prima in città nei due quotidiani più importanti e poi a Roma per 20 anni e più, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Fino a dirigere negli ultimi anni, Researchitaly, il portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica che l'ha portata a vincere anche importanti premi di giornalismo. Ora il suo occhio da cronista oltre che continuare a dirigersi verso cronache nazionali, per affezione torna a curarsi anche della città in cui vive. Si occupa di Pari opportunità praticamente da sempre. Ha scritto libri e realizzato interviste a donne importanti, come Rita Levi Montalcini ( a cui ha fatto la sua ultima intervista-testamento prima di morire), Margherita Hack e tante altre, scienziate e non.