Sabaudia, Comune nel mirino dell’Ascom su spiagge, eventi estivi, arredo urbano e Tari

Manuele Avagliano

L’amministrazione comunale di Sabaudia messa sotto accusa dall’Ascom. Sono trascorsi giorni dalla riunione dell’Ascom Territoriale Confcommercio Lazio Sud Sabaudia, tenuta presso l’hotel Love e Fama, ma l’eco delle dichiarazioni del presidente Manuele Avagliano si fa ancora sentire, sulle dune come in centro.

Prima questione: il Piano di utilizzazione degli arenili. “Il sindaco Giada Gervasi aveva assicurato che il Pua sarebbe stato varato entro il 2018 – ha detto Avagliano – in modo da conformare l’offerta turistica alle nuove esigenze degli avventori e, adeguare le strutture degli stabilimenti balneari al fine di destagionalizzare il prodotto mare.  Il ritardo cronico nell’affrontare la questione sta creando una grossa preoccupazione sulla tenuta del comparto e, ovviamente, pesa come un macigno su tutte le attività commerciali della città”.  Secondo Avagliano “la mancanza di una programmazione oculata e lungimirante sul comparto commerciale, in particolare quello balneare, rischia di far scoppiare tutte le contraddizioni accumulate in questi anni con l’incognita di avere un’oppressione di controlli su chi cerca di lavorare in una situazione di emergenza”.

Seconda Questione: la gestione verde pubblico di Piazza Roma e del lungomare: “E’ sotto gli occhi di tutti – ha tuonato Avagliano – che lentamente, sta venendo meno la reputazione che la nostra città si è guadagnata, con fatica, negli anni. Non è sufficiente l’impegno dei singoli per ridare speranze a una città che ha bisogno di un ‘New Deal’ che può essere realizzato solo da una Amministrazione che sappia affrontare e dare risposte ai propri cittadini; con il confronto costruttivo con i vari Enti e Associazioni e non solo con l’Ente Parco troppo distante dalle aspettative dei commercianti e cittadini di Sabaudia. Serve un approccio positivo, servono ragionamento e idee”.  Forte di questa motivazione l’Ascom non starà a guardare la caduta libera dell’economia cittadina.

Dobbiamo coinvolgere l’Amministrazione comunale – ha detto Avagliano – al fine di renderla responsabile della situazione drammatica che vivono le imprese commerciali. Per tutto ciò presenteremo a breve un documento all’Amministrazione Comunale che vedrà l’Ascom Lazio Sud Sabaudia in prima linea per un rilancio economico e sociale e per una maggiore sicurezza nel contrasto alla criminalità. L’Ascom intende proporre un nuovo metodo di confronto con l’Amministrazione comunale onde evitare attriti e ingiustificate lentezze come nel passato”.

Terza questione: le manifestazioni estive. “E’ sotto gli occhi di tutti l’accordo disatteso sulla programmazione degli eventi estivi dove, a fronte del patto che evitava manifestazioni nei ponti primaverili, è stato fissato un evento che va dal 19 aprile al 2 maggio – ha attaccato Avagliano -. Ci chiediamo se, l’assessore alle Attività Produttive si adoperi per lo sviluppo del comparto commerciale locale, che paga le tasse tutto l’anno, oppure a favore degli avventori che vedono Sabaudia come terra di conquista”.

Quarta questione: Tari, arredo urbano e valenze turistiche. “Come dimenticare la dolorosa questione della Tari che, dopo un accordo che prevedeva una revisione della tassazione per renderla più equa, abbiamo assistito ad un ingiustificato dietrofront confermando i vecchi ruoli? Come spiegare – ha domandato retoricamente Avagliano – che, dopo molteplici incontri sul delicatissimo argomento dell’arredo urbano, durati mesi, dove l’Ascom ha avanzato proposte concrete per un migliore servizio orientato ad incentivare investimenti di qualità da parte dei commercianti stessi, oggi, ci ritroviamo il Piano originario se non per la premessa e alcune norme? Come decifrare la questione sulle valenze turistiche che, nonostante le assicurazioni dell’Amministrazione per una rapida definizione, giacciono ancora sul limbo da due anni?”

La conclusione: “La mancata azione condivisa da parte dell’Amministrazione comunale sta compromettendo in modo indelebile il futuro delle prossime generazioni – ha sentenziato Avagliano -. Solo con un ripensamento sulla gestione della cosa pubblica potremo, insieme, seminare la speranza di un futuro migliore”.