Sanità, da Terracina la richiesta di non sopprimere il Distretto Centro: no all’accorpamento di Ortopedia a Formia

L'ospedale di Terracina

Mentre è in corso la conferenza dei sindaci sulla sanità pontina, il comitato per la difesa dell’ospedale di Terracina si dice preoccupato sulle ipotesi per un nuovo atto aziendale che “invece di risolvere i problemi esistenti e dare risposta ai bisogni di salute della popolazione, va verso la definizione di un nuovo assetto territoriale che sostanzialmente decapita il Presidio Centro (Terracina-Fondi)”.

L’accorpamento previsto della Uosd di Terracina al Dono Svizzero di Formia, per il comitato, rappresenta un vulnus micidiale alla sopravvivenza del distretto centro, che oggi conta più di 150.000 utenti che diventano più di 300.000 nei mesi estivi.

“Si va ad indebolire una struttura ospedaliera che – afferma il comitato – nel corso del 2015/16 ha effettuato circa di 34.000 accessi al pronto soccorso; è strategicamente ubicata alla confluenza di alcune arterie stradali ad alto tasso di incidentalità (Appia, Flacca, Pontina, superstrada di raccordo con l’autostrada  Roma-Napoli). Nel corso degli ultimi anni, accanto alla presenza di unità operative ospedaliere quali Medicina, Ortopedia, Oncologia e alla rete dei Servizi di diagnostica si sono integrate eccellenti cliniche universitarie quali: Chirurgia, Dermatologia, Oculistica, Otorino laringoscopia, il Fiorini è diventato ospedale di riferimento per la quasi totalità dei Comuni della fascia collinare dei Lepini e degli Ausoni nonché del litorale da Sabaudia a Sperlonga. Ecco perché il suo ridimensionamento non può lasciarci indifferenti”.

Il Comitato esprime la più forte contrarietà all’accorpamento della Uosd di Ortopedia di Terracina all’ospedale Dono Svizzero di Formia, chiedendo immediatamente l’individuazione del responsabile della struttura Uosd di Ortopedia e il ripristino nel nuovo Atto aziendale della Uoc di Ortopedia e Traumatologia, l’integrazione del personale Ortopedico, di Chirurgia generale e degli anestesisti in organico, l’avvio immediato  dei lavori per la realizzazione dell’Obi (finanziata da un anno circa), l’assunzione del personale per il quale la Regione, da almeno un anno, ha concesso le deroghe, la non approvazione della modifica  dell’Atto Aziendale proposto dall’Azienda Asl di Latina a danno dell’ospedale di Terracina.