Tra scavi, reperti e sapori locali, a Le Ferriere è stato presentato il progetto del Parco Archeologico di Satricum. Una serata che ha unito cultura, passione e impegno per valorizzare un patrimonio millenario.
Un viaggio nella storia lungo tremila anni, immersi tra i resti dell’antica Satricum. Si è svolta a Le Ferriere una serata speciale, dove il passato ha incontrato il presente grazie alla presentazione ufficiale del progetto del nuovo Parco Archeologico di Satricum. Un evento partecipato, organizzato dal Comune di Latina e dall’Associazione Acropoli Satricana, che ha unito archeologia, cultura e sapori locali.
La serata si è aperta con una visita guidata a cura dell’archeologa olandese Marijke Gnade, anima scientifica degli scavi di Satricum da quasi mezzo secolo. Con il consueto entusiasmo e una profonda conoscenza del sito, Gnade ha accompagnato i visitatori tra l’acropoli, il tempio della Mater Matuta, le tombe volsche, la villa romana con la strada annessa e i tracciati dell’antico insediamento. «Questo luogo racconta tre millenni di storia ininterrotta – ha spiegato Gnade –. Ogni anno, nei mesi estivi, decine di studenti olandesi vengono qui per studiare e partecipare agli scavi. Satricum non è solo un sito archeologico, è una scuola a cielo aperto, un ponte tra popoli e generazioni».
Dopo la visita, i presenti hanno potuto gustare una selezione di prodotti locali, prima di assistere alla conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre a Gnade, il sindaco Matilde Celentano, il sovrintendente Alessandro Betori e il consigliere regionale Vittorio Sambucci.
Il progetto del parco prevede un percorso articolato che si snoderà dall’acropoli fino alla futura sede museale – dove saranno esposti 750 reperti dall’età del ferro in poi – includendo anche il centro visitatori ospitato nell’ex scuola di Le Ferriere. A completare il quadro, un itinerario di turismo religioso che toccherà la casa del martirio di Santa Maria Goretti fino a Borgo Sabotino.
«Le Ferriere è un luogo straordinario, ma finora poco valorizzato – ha dichiarato la sindaca Celentano –. Abbiamo ristrutturato lo spazio espositivo chiuso dal 2017, che potrà diventare parte dell’Organizzazione museale regionale. Il regolamento del parco è pronto e sarà presto discusso in Consiglio comunale. Sarà la nostra Carta Magna, per costruire un progetto condiviso e duraturo di promozione culturale».
Durante l’incontro, Gnade ha illustrato anche i piani per il nuovo museo, distribuito su quattro livelli: «Sarà un percorso cronologico e tematico. Lavoreremo per coinvolgere scuole, università, altri musei, e immagino già eventi, mostre e rappresentazioni teatrali all’aperto tra queste rovine. Satricum è viva, e ha ancora molto da raccontare».
Anche la Regione Lazio ha manifestato il proprio supporto. Il consigliere Vittorio Sambucci ha assicurato l’intenzione di sostenere economicamente il progetto, in particolare con fondi per il recupero dell’ex scuola. Il soprintendente Betori ha ricordato che sono già stati predisposti gli interventi per la manutenzione della copertura lignea del tempio, sottolineando la necessità di un lavoro di squadra tra enti, università e comunità locale.
La serata, inserita nel programma “Conoscere Satricum tra gusto e cultura”, ha segnato un momento simbolico di risveglio per un sito straordinario che troppo a lungo è rimasto in secondo piano. Un primo passo verso la nascita di un parco archeologico capace di unire ricerca, turismo, educazione e memoria.









