Savastano: “Nicolosi, banlieue di Latina. Per Lbc è meglio far finta di nulla”

“Quando si entra in via Corridoni sembra di attraversare un confine passando in una zona dove si respira illegalità diffusa”. Questo il commento di Marco Savastano, referente di CasaPound Latina, in merito alla notizia diffusa oggi dal comitato Nicolosi su una lite violenta nel quartiere.

Una notizia non certo nuova, secondo CasaPound, proveniente “dallo storico quartiere diventato ormai una banlieue parigina”.

“Spaccio alla luce del sole, violenze, pizzo agli esercenti, degrado e abbandono, questa è la fotografia della zona – affermano i militanti del movimento di destra -. Poco più di due anni fa CasaPound scese in strada con un corteo nel quartiere per denunciare la situazione. Non bastano quelle che sembrano delle incursioni di facciata della polizia ogni tre quattro mesi per arrestare e poi rilasciare spacciatori o clandestini con in mano un foglio di via.
La politica in questi anni ha abbandonato il quartiere tranne nei periodi di campagna elettorale”.

“Abbiamo proposto più volte – spiega Savastano – di ‘setacciare’ il quartiere controllando residenti reali, contratti di affitto e subaffitto, attività commerciali con i dipendenti ed i loro contratti di lavoro. Il sindaco Coletta aveva promesso di occuparsi del quartiere cianciando di serate danzanti e di accoglienza pensando così di affrontare e risolvere i problemi, con qualcuno che aveva applaudito a queste inutili iniziative”.

“Ci troviamo in una terra di nessuno – dichiara Savastano – quando si entra in via Corridoni sembra di attraversare un confine passando in una zona dove si respira illegalità diffusa, con uomini assunti dalla malavita e quasi sempre immigrati, di sentinella agli angoli delle strade. Sappiamo di urtare la sensibilità dei ‘buonisti’ e dei ‘tifosi dell’accoglienza, ma il quartiere va riconsegnato alla città e alla sua storia, l’illegalità va combattuta severamente, i clandestini vanno espulsi, anche utilizzando strumenti come il daspo urbano. Ma sappiamo bene che per Coletta e soci è meglio far finta di nulla”.