Scandalo cimitero di Sezze, si allarga l’inchiesta: gestione ai raggi X

Continuano le acquisizioni presso il Comune di Sezze, da parte dell’Arma dei carabinieri, della documentazione inerente ai servizi cimiteriali. Si allarga a dismisura l’inchiesta, a carico del custode, avviata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile.

Dopo il blitz dell’11 luglio scorso nell’ufficio e nell’abitazione del custode del cimitero, i carabinieri sono ormai in pianta stabile all’interno della sede di Palazzo De Magistris. I documenti da prendere sono evidentemente tanti. Oggi l’ultima visita in ordine di tempo.
Ai raggi x il regolamento comunale. Pare che gli investigatori dell’Arma siano interessarti alla verifica del rispetto, punto per punto, del regolamento.
Molte le ombre sulla gestione che, in base ad una deliberazione di Consiglio comunale del 2015 e al contratto di servizio del 2017, sarebbe dovuta stare in capo alla Spl, società multiservizi del Comune di Sezze, la quale tuttavia non ne avrebbe preso definitivamente possesso.

Dai primi accertamenti, infatti, risulterebbe che gli unici servizi effettivamente svolti all’interno del cimitero dalla Spl sarebbero quelli relativi alla manutenzione del verde. In base al contratto di servizio il Comune avrebbe dovuto corrispondere alla propria municipalizzata dei canoni per ogni servizio assegnato. Servizi in massima parte rimasti alla gestione diretta degli uffici comunali ma “operativamente” svolti dal custode del cimitero, dipendente del Comune.

Insomma, un intreccio che i carabinieri stanno cercando di dipanare all’interno di un’inchiesta molto complessa che affonda in un indicibile scandalo all’ombra dei cipressi (in parte tagliati e misteriosamente spariti) dove la quiete sacra sarebbe stata spazzata via da una corrente di vizi.

Sezze, sequestrate le stalle del custode del cimitero