Sede Banca d’Italia, Calandrini: edificio importante per rivitalizzare il centro

Resta alta l’attenzione delle forze politiche sulle sorti dell’edificio ex Banca d’Italia in pieno centro a Latina. “Prioritario che l’immobile non sia lasciato cadere in disuso; occorre renderlo perno per riportare il centro storico a nuova vita”. Così oggi il senatore pontino Nicola Calandrini.

L’esponente di Fratelli d’Italia ad ottobre 2017 presentò un’interrogazione per conoscere se l’amministrazione aveva attivato procedure per un eventuale acquisizione dello stabile; a novembre dello stesso anno la risposta dell’allora assessore Gianfranco Buttarelli, il quale riferì in aula che insieme al sindaco avrebbe avuto un imminente incontro con il responsabile del patrimonio di Banca d’Italia.

Oggi Calandrini ribadisce l’importanza dell’immobile di piazza della Libertà per la rivitalizzazione della Ztl. “Ma prima, è fondamentale – afferma – avere un’idea di centro. Penso alla ZTL, che va rinforzata e non indebolita, che potrebbe essere estesa anche oltre l’attuale perimetro, e deve e può diventare isola pedonale. Ma prima ancora è necessario e fondamentale riportare in centro attività e funzioni che sono state tolte. Mi riferisco agli uffici comunali dell’anagrafe spostati in Via Ezio, alla biblioteca attualmente chiusa, al teatro ancora chiuso e a quei commercianti che hanno abbandonato il centro”.

“Il centro deve essere luogo di aggregazione e di incontro – ha spiegato il senatore -. Ma questo centro storico e la sua Ztl sono attualmente in fase morente, e non basta certo un concerto gratuito e una notte bianca per invertire la rotta. Il centro di una città dovrebbe essere il cuore economico e produttivo della città stessa. Con le scelte di questa amministrazione, il nostro centro è diventato triste e spoglio. Ecco perché ritengo che prima di parlare di recupero della Banca d’Italia bisogna avere bene in mente cosa farne del centro storico, che funzione dare a ciascuna via, a ciascun edificio, e bisogna soprattutto capire che è fondamentale riportare in centro le persone”.

Ed è proprio i questo senso che secondo Calandrini “Banca d’Italia, edificio di fondazione e dall’alto valore storico, può dare il suo contributo”. Ed è lui stesso a ricordare che già nel 2017 suggerì all’allora assessore all’Urbanistica Buttarelli “di valutare non solo la possibilità di acquisto dell’immobile, ma anche quella di ottenere il comodato d’uso, opzione sicuramente meno dispendiosa per le casse del Comune”. All’epoca sentii tante buone intenzioni, si parlò di contatti e incontri, ma siamo al 2019 e ho l’amara sensazione che non si sia fatto proprio nulla. La Banca d’Italia è ora chiusa, vuota, senza un’iniziativa concreta da parte di questa amministrazione per riportarla a nuova vita”.

“Al contrario – aggiunge -, io credo che la Banca d’Italia può ospitare il conservatorio piuttosto che l’università o servizi attualmente periferici. Insomma, lo spazio di certo non manca, e non mancano neppure le istituzioni che potrebbero trovarvi la propria sede”.

Acquisto, comodato d’uso, non importa, per Calandrini. “L’importante – afferma – è usare l’edificio per riportare i cittadini e magari anche i giovani in centro. Come in tutte le cose, però, bisogna prima avere la volontà politica per intervenire. Con l’inerzia e in particolare con l’inerzia alla quale ci ha abituato questa amministrazione, non si va da nessuna parte”.

Nei giorni scorsi sull’argomento Banca d’Italia è intervenuto anche il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli favorevole a che il Comune di Latina acquisisca lo storico edificio di piazza della Libertà. L’ attuale assessore Emilio Ranierì, con delega al patrimonio, in quell’occasione, si è riservato di riferire novità in merito.