Sermoneta, bimbo precipitato dall’ascensore a Roma: inizia il processo

E’ iniziato oggi, 24 settembre, il processo a carico del dipendente Atac accusato della morte del bambino di 4 anni precipitato nell’ascensore della metro A, a Roma. Udienza istruttoria davanti al giudice monocratico del tribunale della Capitale, Di Lauro, durante la quale sono state ammesse le prove.

Il procedimento è stato quindi rinviato al prossimo 22 ottobre, quando saranno sentiti i primi testimoni.

Sul banco degli imputati Flavio Mezzanotte, che tentò di liberare madre e figlio dall’ascensore in vetro. L’uomo salì con un montacarichi e aprì una porticina di collegamento tra i due ascensori. C’era però un vuoto di 40 centimetri nel quale cadde il piccolo, dopo essersi divincolato dalla presa della madre.

Il dipendente, secondo l’accusa, non sarebbe stato autorizzato alla manovra né all’utilizzo della chiave di emergenza e deve ora rispondere della morte del piccolo. La squadra di emergenza autorizzata dell’Atac però tardò ad arrivare quel giorno, anche dopo le sollecitazioni della donna che aveva spiegato che nella cabina stavano soffocando.

Il 9 luglio del 2015 il piccolo Marco Grandefronte cadde da un’altezza di 22 metri e per lui non ci fu nulla da fare. I genitori e il nonno materno, Domenico Giudici, sono di Sermoneta, e nella scorsa udienza si sono costituiti parte civile. Il nonno è assistito dall’avvocato Amleto Coronella.