Servizio 118, la replica di Heart Life Croce Amica alla consigliera regionale Pernarella

Croce Amica replica ad una recente intervento del consigliere regionale pontino Gaia Pernarella, del Movimento cinque stelle, in merito al servizio Ares 118 (leggi qui). Di seguito il comunicato stampa di Heart Life Croce Amica.

Salutiamo con piacere l’interesse che la consigliera pro-tempore del M5S alla Regione Lazio, Gaia Pernarella, ha manifestato in questi giorni con alcune osservazioni dirette al servizio di emergenza-urgenza 118 svolto dall’ATI Heart Life Croce Amica nella Regione Lazio.

A tal proposito è opportuno ricordare come una lunga interrogazione sull’argomento sia stata protocollata nel giugno scorso proprio dal suo gruppo regionale. Un’interrogazione che ha avuto come prima firmataria proprio la Pernarella. Rimasta, come ricordato dalla stessa, lettera morta.

A questo punto ci permettiamo solo di contestare i fatti:

– come mai il M5S si occupa di un appalto chiedendo documentazione solo nel giugno del 2017?

Cosa hanno fatto nel corso degli ultimi 4 anni i consiglieri del M5S?

Forse non erano al corrente che la Regione Lazio e l’Ares dal 2012 stavano già lavorando all’indizione di un bando di gara europeo?

Non sanno forse che l’aggiudicazione è avvenuta nel 2014? Oppure loro non c’erano?

Leggendo l’interrogazione, e le ipotetiche ragioni rivendicate dalla Pernarella, è facile comprendere la nebulosa da cui partono. L’interrogazione, si basa sulle osservazioni di un sindacato: USB che, sembra aver avuto, osservatori interni di diversa estrazione politica.

Tra questi un’ex senatrice del M5S (passata assieme al figlio nel gruppo Misto), infermiera, ex dipendente della centrale operativa del 118 di Latina, una che le cose ha vantato di averle conosciute dal di dentro.

Così se la Pernarella, assieme al M5S del Lazio, nell’interrogazione del giugno 2016, ricalcano le posizioni della USB, è pur vero che entrambe sembrano avere idee contorte.

Vaticinano prima un risparmio non definito, con il presunto affidamento alla Croce Rossa Italiana (quella che ha abbandonato il servizio nel 2011 perché ritenuto poco remunerativo!!) e poi danno i numeri fissando in 2 milioni di euro, annui, i risparmi derivati dall'”internalizzazione” del servizio.

La scelta del M5S, ricade nella nuovissima idea, di creare un nuovo carrozzone pubblico. Un’idea che sembra rubata ad un altro ex governatore del Lazio. E su questo la consigliera regionale Pernarella lancia il suo cavallo di battaglia in vista della sua ipotetica rielezione.

Parla di “cattiva gestione del servizio”, di “scarso controllo” di “merce da utilizzare in favore dei privati” ponendo su tutto l’assunto: l’Ares ha “evitato qualsiasi forma di controllo sull’ATI”, mentre ciò che a lei interessa “è solo una tutela come si conviene del servizio pubblico e dei cittadini”.

Bene iniziamo da qui. La la clausola sociale che la Pernarella ignora è stata inserita per la prima volta in Italia all’interno di questo appalto nel 2004. Ovvero quando una società, la Croce Amica, si chiamò fuori dalla gestione del servizio, chiedendo che la clausola fosse inserita nei futuri bandi di gara. Garantendo per la prima volta nella PROVINCIA di LATINA POSTI DI LAVORO con il SERVIZIO 118!

La “clausola sociale” venne recepita da una norma nazionale. Ma forse la Pernarella era distratta, e pur avendo firmato per prima l’interrogazione, forse ancora la ignora, così come sembra ignorare che quotidianamente le ambulanze registrano controlli da parte di un organismo l’ACOVIES.

Su cui la invitiamo ad informarsi.

Tuttavia, così come giustamente fatto rilevare nell’interrogazione, l’Ares ha cercato di razionalizzare e ridurre gli interventi delle ambulanze spot, anche dietro sollecitazione delle Aziende aggiudicatarie dei serivizi in appalto. Peccato che questi venissero affidati per la stragrande maggioranza a quelle categorie di Associazioni cui, proprio la Pernarella ed i consiglieri regionali del M5S, strizzano l’occhio. Associazioni cui, in ultima analisi, in assenza di una internalizzazione, sarebbero pronti a riaffidare i servizi. I costi? 1.000 euro per ogni ambulanza spot. Sostiene il M5S. Contro i 340,00 (al giorno) di quelle affidate con bando di gara.

Un po’ come dire: perché la consigliera Pernarella è tra i tre consiglieri del M5S che hanno restituito quasi 100 mila euro in meno, rispetto ad altri colleghi del Lazio? E come mai la Pernarella spende circa 1.000 euro al mese solo per i rimborsi vitto, quando suoi colleghi spendono massimo 114.00/77.00 euro mese? E un dipendente di qualsiasi azienda potrebbe avere un rimborso forfettario di massimo 110 euro mese. Non volendo entrare in altri dettagli quali spese sanitarie su cui preferiamo stendere un velo pietoso.

Così visto che la cattiva gestione fa il paio con lo scarso controllo, alla consigliera chiediamo di verificare cosa dice la ex Legge regionale 49/89 in termini di verifiche sulle autorizzazioni.

Mentre per ciò che attiene le verifiche su esecuzione dell’appalto la invitiamo a presentare rimostranze, qualora ne avesse raccolte, nelle sedi deputate.

Non le risultanze di titoli di giornali fatti con le denunce di lavoratori che inseguono le promesse da marinaio di politici che soffiano sul fuoco della ripubblicizzazione di servizi che non torneranno mai ad esserlo per questioni strettamente connesse alla razionalizzazione delle risorse e la gestione del personale sanitario. Ma forse questo è un argomento troppo complesso per la Pernarella.

Putroppo se in Italia e nel Lazio in particolar modo, la coperta della Sanità pubblica s’è ristretta, di qualcuno sarà pure la colpa…

In ultimo ricordiamo come all’atto della formazione del bando di gara hanno partecipato tutte le sigle sindacali che avevano iscritti, così come la legge prevede.

La RTI HL Croce Amica ha ottenuto ciò che in tutta evidenza era nelle sue facoltà: applicare il contratto di lavoro più vantaggioso per le Aziende e per i Lavoratori stante le somme di cui la Regione disponeva per un servizio svolto con abnegazione e professionalità da tutti nostri Operatori. Contrariamente a quanto sostenuto dalle affermazioni offensive della consigliera Pernarella.

Ma ciò che oggi suono strano alla nostra Azienda, e dovrebbe far riflettere i Lettori, e domani gli Elettori, è capire come mai le stesse rimostranze del M5S Regione Lazio-USB del giugno 2017, a febbraio 2018, sono state riproposte pari pari, da un altro sindacato: il SI-CEL, che si autoproclama una costola di dissidenti dell’UGL e strizza l’occhiolino ad altri candidati regionali del M5S, più parsimoniosi, di area romano-centrica.

Tutti da Latina a Roma – rivendicano il loro ruolo di attori nella scena pre-elettorale nell’emergenza 118– sconfessano il lavoro delle aziende, dei professionisti dell’ Emergenza-Urgenza e, manco a dirlo, l’operato di CGIL-CISL-UIL e UGL. Ad ognuno il suo.