Sezze lancia un messaggio chiaro e deciso contro il bullismo, mettendo al centro del dibattito il ruolo di scuola, famiglia e sport nella crescita dei giovani. Il convegno “Stop al Bullismo: Scuola e Sport in prima linea”, organizzato ieri presso l’Auditorium San Michele Arcangelo dal Comune di Sezze in collaborazione con il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, ha posto l’accento sull’importanza di creare un ponte solido tra istituzioni, insegnanti e famiglie per costruire una comunità più responsabile e consapevole.
“Per contrastare il bullismo serve che ognuno faccia la propria parte, dalle istituzioni alla scuola fino alle famiglie – ha sottolineato il sindaco Lidano Lucidi – solo così si costruisce una società migliore”. La sfida, come spiegato da Pina Cochi, insegnante e consigliere comunale di Latina, è ora allargare il confronto a tutta la provincia pontina, organizzando incontri nelle scuole e coinvolgendo famiglie e istituzioni per rafforzare il lavoro educativo.
Anche l’onorevole Giovanna Miele ha ribadito la necessità di responsabilizzare i ragazzi e far riappropriare le famiglie del loro ruolo educativo: “Gli adulti hanno l’obbligo di educare i propri figli, integrando scuola, sport e cultura. La mia proposta di legge sull’insegnante all’inclusione va in questa direzione”.
Tra le testimonianze più toccanti quella di Kevin Cervoni, ragazzo che ha superato il bullismo grazie al karate, disciplina che insegna autodisciplina ed empatia. Il maestro Annarose Gschwandler e il dirigente scolastico Marco Scicchitano hanno sottolineato il ruolo educativo dello sport e della scuola, ma anche la necessità che le famiglie non si estraneggino dal percorso formativo, soprattutto nell’uso dei telefoni cellulari e dei social.
Tra i progetti più innovativi emersi, “Sbulloniamoci” di Sara Di Matteo punta a recuperare il bullo attraverso sensibilizzazione e responsabilizzazione, mentre Claudia Ceccano, referente bullismo dell’IIS Vittorio Veneto-Salvemini di Latina, ha illustrato le strategie scolastiche di prevenzione e contrasto.
“La prevenzione parte dall’ascolto e dal dialogo con i ragazzi – ha concluso Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio – occorre accorciare le distanze tra giovani e adulti, guidandoli nel mondo digitale e nella vita reale, per costruire una comunità più sicura e inclusiva”.
Sezze conferma così la propria attenzione verso i giovani e lancia un messaggio forte: combattere il bullismo è possibile solo se scuola, famiglia e istituzioni camminano insieme.









