Sezze, il locale Comitato Acqua Pubblica portabandiera della lotta contro Acqualatina

Continua incessante il lavoro dei vari Comitati Acqua Pubblica locali attivi sui territori che compongono l’ato 4 (oltre ai 33 comuni della provincia di Latina, anche alcuni comuni ciociari e altri romani); e continua anche attraverso il coordinamento che raggruppa tutti i comitati storici che si occupano dell’acqua pubblica nell’ATO4 da nord a sud. Nella riunione, i comitati storici hanno incontrato i comitati spontanei locali che sono operativi ormai da mesi a seguito della recente crisi idrica che ancor di più ha evidenziato l’inefficienza del gestore. E’ Paolo Di Capua, portavoce del Comitato di Sezze a portare l’affondo: “Il gestore che ha fatto passare per grande risultato cui hanno brindato il sindaco di Formia Bartolomeo (… portabandiera del PD per la pseudo-ripubblicizzazione) e l’ing. Cima di Acqualatina (…pupillo del Sen. Fazzone) la semplice attivazione di un pozzo in località 25 Ponti. Un risultato che ogni agricoltore avrebbe potuto raggiungere da solo”. Il rimprovero ai sindaci è categorico: “I sindaci dell’ATO4 non hanno mai applicato le dovute penali al gestore per far ottenere un beneficio sulla tariffa all’utenza per oltre 82 milioni! I sindaci dimenticano il debito del gestore verso i comuni di oltre 10 milioni per la mancata restituzione dei mutui pagati dagli enti locali per gli impianti concessi in uso, e del debito del canone concessorio di oltre 13 milioni. Se ciò non bastasse, gli stessi sindaci hanno caricato altri 12 milioni di partite pregresse illegittime sulle bollette 2016-2018. I Cittadini pagano, i comuni aspettano e il gestore incassa! Non va dimenticato il sistematico tasso di sotto investimenti rispetto a quelli previsti e pagati con la tariffa, nonostante il gestore non si sia caricato, come da contratto di gestione, sin dal 2003, dei costi di trasporto d’acqua alle isole pontine, o dei costi dovuti ai consorzi di bonifica come da deliberazioni regionali. Questo, se unito anche ai corposi finanziamenti pubblici di cui gode, fa diventare la gestione una macchina mangiasoldi”. Per questo i Comitati si sono impegnati, oltre ogni colore politico, per mettere cercare di mettere fine all’egemonia di Acqualatina “che lo voglia o meno la politica e le istituzioni di garanzia, finora latitanti, conniventi ed incapaci a sovvertire una situazione divenuta sempre più vergognosa”.