Sit-in davanti al carcere: contratto, aggressioni e sovraffollamento

Mancano all’appello 26 agenti per le effettive necessità di un carcere, che ospita ben oltre il doppio dei 70 detenuti per cui è stato concepito al momento della costruzione, negli anni ’30. Sono i motivi alla base del sit-in di protesta organizzata, davanti alla Casa Circondariale di via Aspromonte a Latina, dalla FNS Cisl.

Aggravante è la condizione di detenuti con problemi di natura psicologica, che dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, vengono riversati negli istituti ordinari, aumentando il carico per gli agenti di polizia penitenziaria, spesso vittime di episodi di aggressione.

Il sindacato cerca di intavolare con il Ministero della Giustizia confronti per arrivare ad interventi tesi a impedire le aggressioni da parte dei detenuti psichiatrici, per implementare le infrastrutture REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) e per il rinnovo del contratto collettivo.

Motivi ribaditi da Massimo Serretiello, segretario FNS Cisl, e Roberto Cecere, segretario generale della Cisl di Latina. “Come se non bastasse – dichiarano entrambi – , questi lavoratori sopperiscono con le loro forze alla carenza di strutture appropriate e di operatori addetti alla cura e al recupero dei detenuti con problemi psichiatrici. Non possiamo stare a guardare: i lavoratori devono poter lavorare in tranquillità, affinché abbiano risposte immediate”.