Spacchettamento del verde, investigatore ricostruisce le indagini in aula

Entra nel vivo il processo sulla gestione del verde a Latina. Questa mattina davanti al collegio del tribunale di Latina è stato ascoltato Dalla Costa, uno degli agenti della squadra mobile della questura di Latina che ha portato avanti le indagini. Ha riferito quindi sull’esito degli accertamenti e confermato i reati contestati.

In particolare si è soffermato sul rapporto di conoscenza tra l’ex vice sindaco di Latina Fabrizio Cirilli e uno dei responsabili delle cooperative a cui era affidata la gestione delle aree verdi del capoluogo pontino, Dario Campagna. Questo avrebbe giustificato i sospetti sulle coop.

Dalla Costa ha risposto prima alle domande del pubblico ministero e poi a quelle del collegio difensivo, tra cui anche quelle degli avvocati Armando Argano, Francesca Roccato e Giuseppe Lauretti. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 11 marzo.

Sul banco degli imputati, accusati a vario titolo, di turbativa d’asta, frode nelle pubbliche forniture e abuso d’ufficio, siedono oltre all’ex vice sindaco Fabrizio Cirilli, anche gli ex dipendenti comunali Raffaele Felicello, Alfio Gentili, Grazia De Simone, e i responsabili delle cooperative Dario Campagna, Giuseppe Bagnato, Annunziata Bruzzese, Maria Edwige Angotta, Massimo Di Guglielmo e Angelo Nicotra.

Le indagini erano partite nel 2014. A coordinarle furono i sostituti procuratori Luigia Spinelli e Cristina Pigozzo, e furono condotte dagli agenti della squadra Mobile di Latina. Ad insospettire gli inquirenti il fatto che la manutenzione del verde era passata da poche centinaia di migliaia di euro all’anno a due milioni di euro e che gli appalti erano stati affidati con chiamata diretta delle cooperative, per la motivazione dell’urgenza, e non attraverso un bando pubblico con gara europea. Il Comune di Latina si è costituito parte civile.