Erba alta, aree pedonali invasi da rovi e vegetazioni che spuntano sul manto stradale mentre le auto sfrecciano senza alcun dissuasore o segnaletica adeguata. E’ con questo che devono fare i conti gli oltre mille residenti dei consorzi situati su Strada Valmontorio a Borgo Sabotino, che da tempo chiedono interventi da parte delle autorità. Gli stessi cittadini che ormai esausti hanno deciso di scrivere una lettera per farla arrivare a chi di dovere.
“Non solo questa strada, ma anche gli incroci limitrofi sono diventati un vero e proprio inferno, – si legge nella lettera inviata alle autorità-. Erba alta fino a 2 metri che toglie la visibilità, rischiando di causare incidenti anche solo per uscire di casa. Quando si arriva allo stop, spesso bisogna far scendere il passeggero per dare un’occhiata, perché la visuale è compromessa. È possibile una situazione del genere?”
La mancanza di interventi concreti ha portato anche i volontari dell’Associazione Borgo Sabotino 2.0 a intervenire di propria iniziativa, rischiando sanzioni e spese personali, per rendere il luogo un po’ più sicuro. “Li ringraziamo per tutto quello che fanno, perché questa zona sembra dimenticata da tutti”, si legge nel testo.
Ma ora la richiesta è chiara e precisa: “Chiediamo un intervento urgente agli enti preposti, ma ci troviamo a dover rimbalzare tra Comune, Provincia e Consorzio di Bonifica. È mai possibile che nel 2025 si faccia fatica a capire di chi siano le competenze? Quando chiediamo aiuto, nessuno sa nulla, ma se ci mettiamo a fare qualcosa da soli, arrivano le ‘teste di cuoio’”. Gli abitanti invitano le istituzioni a smettere di litigare sulle deleghe e a dedicarsi concretamente alla cura del territorio. “Girate tra le vie meno frequentate, conosciute in tutte le loro sfaccettature, e smettetela di parlare di amore per i borghi senza intervenire con decisione e in modo permanente”.
In conclusione, la lettera si fa più dura: “Se non si interviene, ci toccherà raccogliere rifiuti di ogni tipo, vivere tra topi, serpenti, zecche e immondizia abbandonata ovunque”. Un appello forte, che chiede azioni concrete prima che sia troppo tardi.









