Sul caso Colazingari Lbc tuona contro gli ex consiglieri

Latina bene comune non ci sta alla richiesta presentata al prefetto di occuparsi del presidente Colazingari. In una nota bacchetta i tre dissidenti, i consiglieri ex Lbc Olivier Tassi, Salvatore Antoci e Massimo Di Trento che insieme al centrodestra hanno firmato la richiesta di incontro con il prefetto, chiedendone l’intervento affinché eserciti i poteri sostitutivi previsti dall’articolo 39 del Tuel e convochi un consiglio comunale. La motivazione è appunto “l’inadeguatezza del presidente che ha respinto un atto integrativo regolare che doveva essere discusso lo scorso 2 luglio e relativamente al doppio ruolo del segretario e direttore generale ricoperto da Rosa Iovinella”.

“Premesso che in campo ognuno può giocare la propria partita – hanno spiegato da Lbc – e che i consiglieri dell’opposizione storica, quelli del centrodestra (il Pd non si è lasciato coinvolgere), facciano il proprio gioco, non si comprende la posizione del gruppo misto i cui componenti ben conoscono l’imparzialità e la preparazione del presidente Colazingari, con il quale hanno condiviso la campagna elettorale e i principi del movimento. Un comportamento che appare teso a minare le fondamenta dell’esperienza amministrativa di Lbc e dei suoi sostenitori. Aver votato contro il bilancio e presentato emendamenti finalizzati a togliere fondi ai servizi sociali ne sono esempi. Oggi, vedere Tassi e il gruppo misto associarsi per screditare un presidente serio e competente insieme agli stessi che, nel 2016, avevano fatto la stessa cosa nei confronti proprio di Tassi (presidente dell’epoca che poi, avendo constatato la complessità del ruolo, aveva preferito dimettersi dichiarando “ho sopportato attacchi ingenerosi”), è a dir poco sconcertante”.

Lbc comincia a pensare che questa rottura abbia obiettivi diversi da quelli esplicitati: “Si perdono così nel vento le motivazioni decantate dal gruppo misto nel suo distacco da Lbc (che a detta del tre consiglieri non volevano essere un ostacolo, ma un indirizzamento diverso della sua azione politica e amministrativa). Non si accorgono dal gruppo misto che l’obiettivo del centrodestra è uno soltanto e che non è il confronto politico con i tre consiglieri ex Lbc, a cui si limitano a lisciare il pelo”.

La maggioranza torna poi sul punto: “Colazingari ha ben motivato la sua decisione: in aula ha riportato il parere già espresso già dal ministero dell’Interno ed i riferimenti normativi, in primis l’articolo 108 del Tuel che attribuisce al sindaco la possibilità di nomina del direttore generale. Quell’atto integrativo dimostrava una palese confusione fra azione di indirizzo e azione di ingerenza su una decisione spettante, assunta e confermata dal sindaco nella sua piena facoltà”.