Latina, nella cantina dell’avvocato arrestato per spaccio di cocaina una montagna di sigarette. Indagini sui furti ai tabacchi

Non solo cocaina: nello scantinato dell’avvocato arrestato nella notte tra sabato e domenica, sorpreso a spacciare in piazza Roma a Latina, anche una montagna di sigarette ritenute provento di furto. Il dettaglio dell’operazione dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale è stato reso noto nel corso di una conferenza stampa dell’Arma avvenuta nella tarda mattinata di oggi, alla presenza del colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale, e del tenente colonnello Paolo Befera, comandante del Reparto Operativo.

Il blitz nel cuore della movida del capoluogo pontino è avvenuto a seguito di un’attività info-investigativa a carico del professionista, l’avvocato Ugo Pernigotti, 52 anni, per presunti collegamenti con una serie di furti perpetrati in danno di tabaccai. Nel mentre i militari osservavano il professionista, si sono accorti che sotto i loro occhi si stava consumando una compravendita di stupefacenti. L’avvocato è stato fermato nella flagranza di reato: aveva appena ceduto una dose di cocaina al un 31enne del posto. Poi le perquisizioni.

Addosso un’altra dose di cocaina e nell’androne del suo palazzo altre 27 dosi, per un peso complessivo di 22 grammi, e in uno dei suoi studi legati all’attività forense sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro un etto e mezzo di cocaina. Quest’ultima perquisizione è stata autorizzata dal Gip in considerazione del fatto che lo studio in questione era condiviso dall’avvocato Pernigotti con altri colleghi estranei all’operazione. In una cantina dello stesso stabile, infine, i carabinieri hanno rinvenuto un ingente quantitativo di sigarette di diverse marche e monete da 50 centesimi, un euro e due euro. Gli inquirenti ritengono che il tutto sia il provento di diversi colpi messi a segno in danno di esercizi commerciali per la vendita di tabacchi e con all’interno anche slot machine ripulite delle monete. Non è ben chiaro quale sia il collegamento tra l’avvocato arrestato e il materiale rinvenuto e posto sotto sequestro.

L’attività di spaccio è stata attribuita all’avvocato in forma autonoma, mentre per il resto sono in corso ulteriori accertamenti volti tra l’altro a capire la provenienza delle sigarette. Nella cantina, che al momento si ritiene possa essere stata utilizzata come base operativa per i furti, è stato rinvenuto e posto sotto sequestro anche un apparecchio in grado di disturbare le frequenze.

Intanto il Gip Giorgia Castriota ha convalidato l’arresto, l’avvocato resta in carcere. Il professionista, assistito dal collega Giancarlo Vitelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere rilasciando tuttavia una dichiarazione spontanea. L’indagato ha detto al giudice di aver sbagliato e di essere pronto a cambiare.