Centri antiviolenza a Latina, quasi una donna al giorno chiede aiuto

Un presidio a difesa delle donne, partito nel 1991 fa con il primo centro antiviolenza a Latina, quando da cinque anni esisteva già il Centro Donna Lilith, nata sull’onda di protesta femminile durante il processo per il massacro el Circeo. Oggi che i centri sono diventati tre, con l’apertura di Aprilia (2018) e Priverno (2023), la rete sul territorio è ben articolata a tutela delle donne vittime di violenza, che nei casi più difficili, trovano da 20 anni a questa parte, ospitalità nella Casa Rifugio Emily. Bilancio per il 2023, presentato dalla presidente Francesca Innocenti.

Numeri

“Nel 2023 abbiamo ricevuto 311 di donne che chiedevano un appuntamento con i nostri centri antiviolenza. In molti casi sono segnalazioni arrivati da forze dell’ordine, centri sociali e ASL. Nonostante si tratti di un numero in aumento rispetto agli anni precedenti, non è un dato negativo. Aumenta infatti la consapevolezza di molte donne che quello che stanno vivendo non le fa stare bene. E chiedono aiuto, facendo i primi passi per evitare tragedie come i femminicidi. Abbiamo inoltre attivato 258 percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ovvero donne che hanno scommesso sul loro percorso di rielaborazione del vissuto. Nell’ 85% per cento dei casi si tratta di donne italiane”.

Francesca Innocenti, presidente Donna Lilith

Attività

“Noi garantiamo l’anonimato. I nostri centri antiviolenza e la Casa Rifugio Emily tutelano la privacy delle donne, di cui divulghiamo i dati solo su richiesta dell’autorità giudiziaria. Stabiliamo con le donne un rapporto empatico. Un rapporto tra donne. Trovano per la prima volta nella loro vita un luogo dove vengono credute, senza dover portare delle prove, in un contesto di fiducia reciproca e nell’ambiente accogliente dei nostri centri antiviolenza”.

Casa Rifugio Emily

“E’ un lavoro in rete. Degli 8 ingressi nel 2023 nella nostra struttura protetta, 5 provenivano da segnalazioni di forze dell’ordine. E’ un lavoro in rete, capillare, dei nostri centri insieme alle altre istituzioni sul territorio sta iniziando a dare i suoi frutti. Abbiamo tutti una sensibilità maggiore in quanto operatori delle rete istituzionale antiviolenza, che ci consente di essere strumento di cambiamento per le donne che chiedono aiuto”.