Il giudice Cario sotto protezione, Forte: “Non rinviabile l’audizione della commissione antimafia”

Il giudice Giuseppe Cario

Il giudice Cario, da venerdì scorso sotto protezione per alcune minacce ricevute, ha incontrato ieri anche il presidente del tribunale di Latina, Caterina Chiaravalloti. Massimo riserbo su quello che si sono detti, come su tutta la vicenda.

Il coordinatore dell’ufficio Gip-Gup del palazzo di giustizia di piazza Bruno Buozzi ieri non ha rilasciato dichiarazioni. Da qualche giorno si aggira trafelato tra i corridoi del tribunale, ma ieri non ha potuto evitare di parlare con i colleghi e con il personale che lavora nell’edificio che gli hanno espresso tutta la loro solidarietà. Il suo lavoro continua anche se adesso e per il prossimo periodo almeno non avrà più la libertà che aveva finora di girare in città, anche solo per fare la spesa, senza la scorta.

Continuano ad arrivare intanto da più parti messaggi di solidarietà e il consigliere regionale del Partito democratico, Enrico Forte auspica al più presto l’audizione della commissione antimafia a Latina.

“Non è più rinviabile – ha detto Forte – Dopo il magistrato sotto scorta, dopo la relazione delle Dia che annovera il territorio pontino tra quelli a maggiore rischio criminalità, penso che dalle istituzioni debba arrivare, da subito, un primo segnale tangibile. Perciò chiedo di cominciare da quanto annunciato nei mesi scorsi dal presidente della commissione Antimafia Morra, ovvero di celebrare un’audizione dell’organismo parlamentare a Latina per fare luce sulle possibili commistioni tra clan e politica. Questo passo – conclude Forte – è ineludibile per fare chiarezza su vicende consumatesi nel capoluogo proprio in occasione delle competizioni elettorali”.

Vicinanza anche da parte di Latina bene comune: “Lbc da sempre si batte per la legalità ed è sensibile a questa tematica, che la nostra città sente molto da vicino e non solo per via delle inchieste che l’hanno travolta negli anni, portandosi dietro parte della politica che contava, ma anche perché – e questo ci dà speranza – sta fiorendo in questi anni una nuova consapevolezza che prima non c’era, grazie soprattutto ai giovani. Le minacce al giudice Cario sono un atto gravissimo.

Notizia peraltro arrivata in ore particolari e tristi, quando da più parti ricordiamo il 28esimo anniversario della strage di Via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992. La città di Latina, tutta, è vicina al giudice Cario: non ci faremo intimidire da chi, usando la forza, le minacce, la disonestà, pensa di poter minare il lavoro di chi agisce per il bene della comunità”.

Il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, lo incoraggia “ad andare avanti nella sua lotta alla malavita, nel suo lavoro di affermazione della legalità”. “Le minacce a Cario rappresentano – ha concluso – un attacco al sistema giudiziario nel suo complesso ma prima ancora un’aggressione all’intera comunità del territorio provinciale di Latina”.