Sabaudia, Libera dalla Violenza: la Fidapa torna a parlare di donne 

La Fidapa sezione di Sabaudia torna puntuale a parlare di donne , dopo la lunga pausa forzata causa covid 19, e lo fa trattando un tema caro alla Federazione nazionale e locale. 

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, verra presentato l’evento “Libera dalla Violenza” , un inconto finalizzato alla sensibilizzazione su un argomento diventato purtoppo, sempre più presente nella quotidianità con tutta la sua drammaticità. 

Già dal titolto si evince la volontà di portare un messaggio di speranza a tutte le donne che sono in difficoltà e portare tutti noi a spunti di riflessione . Per questa edizione siamo onorate di ospitare l’Attrice Barbara Sirotti,che accogliendo con piacere l’invito, presenterà il suo pluripremiato cortometraggio da titolo “ ARIA”; a seguire interverranno il Sindaco Giada Gervasi, l’Avv. Monica Nassisi Presidente dell’Ass. La Giusta Difesa e la Dr.ssa Sabrina Melpignano Psicologa. 

Sarà anche occasione di annunciare la ripresa del Concorso Scolastico giunto all’VIII Edizione e rivolto ai studenti e studentesse del IV anno dell’Istituto Omnicomprensivo Giulio Cesare, collaborazione consolidata da tempo con l’istituto scolastico grazie alla DS Miriana Zannela e la Prof.ssa Paola Carelli referente progetto scuola. 

Un progetto che non si ferma solo a commemorare la giornata mondiale del 25 Novembre ma che prosegue con una serie di incontri calendarizzati nei prossimi mesi dedicati proprio ai ragazzi/e. L’appuntamento è per Venerdì 12 Novembre alle 16.30 presso Palazzo Mazzoni L’evento è patrocinato dal Comune di Sabaudia Dichiarazione della Presidente Letizia De Magistris. 

“Noi ci siamo, la Fidapa c’è, come sempre. Si riparte da qui, Dopo una forzata pausa per via del Covid, ci piace ricominciare l’attività con questa importante iniziativa che simboleggia lo spirito proprio di questa Federazione. Infatti, non si può sostenere e promuovere la figura femminile, come da Statuto Fidapa, , se c’è violenza. La violenza è la morte della libertà, della creatività, della dignità e dell’emancipazione femminile. 

Con i preziosi contributi di cui ci avvarremo, contiamo di lasciare un segno tangibile del nostro operato, in termini di sensibilizzazione, di apertura delle coscienze e di abbattimento di tutti gli ostacoli che si frappongono ad un percorso di vera libertà ed uguaglianza di tutte le donne”. 

Come stanno cambiando le relazioni durante i lockdown di pandemia? Il Tempo è davvero ancora l’unica cosa che manca per capirsi? O quello che abbiamo a disposizione ci sta rivelando qualcosa di più profondo di ciò che siamo? 

Come una maschera di trucco che cola dai suoi occhi, “Aria” è la storia vera di una donna, il racconto di un evento traumatico realmente accaduto, purtroppo simile a tanti fatti di cronaca del 2020, nei quali le donne hanno pagato un prezzo altissimo. “Finché c’è una vittima ci sarà sempre un carnefice”. 

Sembra essere questo il punto cruciale del corto, che in soli tre minuti dipinge una realtà distopica e al contempo cerca di aprire uno spiraglio di luce, per cercare insieme alla protagonista di far cadere con coraggio la maschera della vittima e opporsi ad un gioco di ruoli non più sostenibile. Si dice che quando senti davvero lo sguardo della morte su di te, cambia il tuo modo di vedere le cose, cambiano i colori, le forme, le prospettive. Tutto si distorce e diventi stranamente “accogliente” nel tuo animo, riguardo ad ogni possibilità di salvezza. 

Così si ritrova la donna, a ripercorrere il suo vissuto in un silenzio claustrofobico al quale sembra rispondere solo la musica ipnotica che si insinua nella narrazione, composta appositamente da Enrico Merlin. 

Chissà se la coraggiosa caduta della propria “maschera di vittima” può rappresentare una via d’uscita alla violenza. Scritto, ideato e interpretato da Barbara Sirotti, per la regia di Brace Beltempo, il super short film nasce con l’intento di far luce su una realtà di violenza domestica che spesso non vogliamo vedere e che nella sua visione finale può offrire nuovi spunti di riflessione sull’attuale condizione femminile, psicologica e sociale.