Sabaudia, Grotta Guattari: un nuovo e innovativo percorso di guida

Un nuovo e innovativo percorso di visita per quanto riguarda la Grotta Guattari a Sabaudia, l’annuncio arriva dalla Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti delle province di Latina e Frosinone, guidata dal dottor Francesco Di Mario.

Il sito archeologico

Dopo le recenti campagne di indagine archeologica e di approfondimento svolte anche all’esterno della grotta stessa, con un importante ampliamento dell’area indagata, la grotta verrà aperta alla fruizione del pubblico con un nuovo percorso didattico che includerà un’esperienza di realtà virtuale immersiva. L’appuntamento è per sabato 25 novembre alle ore 10.30.

In quest’occasione si illustreranno le risultanze delle ultime scoperte archeologiche e delle recentissime ricerche effettuate nel sito neandertaliano; le analisi svolte sui resti fossili ci raccontano della fauna che abitava il Promontorio del Circeo e delle caratteristiche di questo territorio, habitat dei mammiferi, anche di grande taglia, ivi rinvenuti; della frequentazione della grotta, che sta restituendo informazioni inaspettate ed importanti per conoscere meglio la storia, anche evolutiva, dell’Uomo. I cospicui ritrovamenti di resti fossili e la singolarità di tali evidenze archeologiche conferiscono continuità cronologica al percorso dell’Uomo nella Preistoria nel nostro territorio.

La locandina dell’evento

Durante la mattinata, alla presenza delle autorità del Ministero, delle autorità locali e regionali, si illustreranno le ultime ricerche effettuate sul sito neandertaliano, evidenziando le eccezionali scoperte: importanti aggiornamenti sui nuovi rinvenimenti, anche di reperti umani.

I volontari della Delegazione Fai di Latina accompagneranno, i visitatori attraverso le vicende del fortunoso rinvenimento del cranio dell’Homo Neanderthalensis e del suo ruolo nel percorso dell’evoluzione umana. Stupirà i visitatori la vista di un antro chiuso da una frana migliaia di anni fa e rimasto, da allora, intatto per oltre 50.000 anni. Il deposito della Grotta, scavato è tuttora uno dei più ricchi dal punto di vista faunistico grazie alla presenza di numerose ossa su tutta la paleosuperficie.