Un tè con l’autore. Intervista a Mauro Fornaro

Oggi voglio presentarvi Mauro Fornaro e il suo blog La scrittura è una cosa seria .

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Il nome del suo blog la dice lunga sulla sua grande passione.

Scrive ogni santo giorno, quasi fosse un’ossessione della quale non vuole certo liberarsi.

Un autore che si ispira ai grandi della letteratura nordamericana ma che , pur con uno sguardo al passato e alla tradizione ,non si chiude al nuovo , al progresso. Purché si scriva e si legga molto , le novità vanno sempre accettate. L’uomo evolve, la letteratura evolve con lui.

L’uomo che piangeva in silenzio   è la sua ultima fatica . E’ appena uscito e potete acquistarlo qui 9788865375655

La fatica di non pensareSe volessi essere disturbato e Una complessa semplicità   9788865378663-50097888653734919788865372500

questi gli altri lavori che potete trovare sempre editi dalla casa editrice Del Faro.

Ma ora vi lascio alla sua intervista. Buona lettura.

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D. La scrittura è una cosa seria così hai chiamato il tuo blog. La differenza tra scrivere ed essere uno scrittore. 

 
Penso che scrivere ed essere uno scrittore siano in stretta relazione. 
 
L’unica differenza è che uno scrittore scrive tutti i santi giorni o quasi, cosa che faccio io, gli altri scrivono solo quando vogliono sfogarsi.
 
Ma uno scrittore non vuole mai sfogarsi, uno scrittore non può non scrivere ogni santo giorno.
 

D. Hai un autore preferito , qualcuno al quale ti ispiri quando scrivi? O magari più di uno? 
 
Da appassionato di letteratura nordamericana non posso che dirti che penso che abbia influenzato molto il mio modo di scrivere. 
 
Spero di non copiare nessuno e di avere uno stile mio, però Bukowski, Hemingway, Carver, Lansdale, tanto per citarne alcuni, mi hanno aiutato molto a capire cosa sono come scrittore. 
 
Degli italiani ne cito due non abbastanza valorizzati dal mercato e dalla critica: Italo Svevo e Giuseppe Berto.
 
D. Meglio un libro cartaceo o uno digitale? Le tue personalissime considerazioni su questo tema. 
 
Il cartaceo, non ho dubbi! Però il digitale a volte è comodo, quindi perché non accettarlo evitando facili inquisizioni?

D.Un poeta ed un narratore hanno modi diversi di comunicare attraverso la scrittura. La poesia è uno strumento moderno di scrittura secondo Mauro? I rapper potrebbero essere considerati poeti dei nostri tempi?

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Chiunque può essere poeta, dipende da cosa dice e come lo dice e, soprattutto, in quale periodo storico lo dice.
 
Molti rapper sono cantanti mancati, più che poeti… 
 
La poesia è sempre stata attuale per chi ha avuto voglia di andare oltre le emozioni superficiali, sempre lo sarà.
 

D.E restando in tema musicale , nel tuo ultimo libro L’uomo che piangeva in silenzio citi le canzoni che ti accompagnano durante la stesura delle tue opere : come ti è di aiuto e di ispirazione la musica? 
 
Mi dà tranquillità e ispirazione, spesso ascolto musica classica mentre scrivo.
 

D.Si dice sempre che oggi si legge di meno . Pensi sia vero ? Se si , cosa è cambiato nel rapporto tra scrittori e lettori? 
 
Sì, penso sia vero. Leggere costa tempo e fatica, la gente è concentrata su altro. 
 
Leggere non è una priorità in Italia e si vede. 
 
Poi c’è il problema che tutti si sentono scrittori, come allenatori di calcio e giurati di San Remo, ma poi a leggere un libro non si mettono. 
 
Ti rendi conto? La gente vuole scrivere ma non è disposta a leggere. Cosa da pazzi!

D.Torniamo al tuo ultimo libro ci racconti qualcosa della trama ?
E’ la storia, tanto per non andare lontano, di uno scrittore. In crisi con se stesso e con il IMG-20170313-WA0001mondo. 
 
Capirà solo dopo un po’ che quello che lo ha tenuto vivo, l’amore per le poche persone amate e per la letteratura, lo salveranno.

D. Tempi moderni e moderni metodi di diffusione della cultura: pensi che oggi sia più semplice , rispetto al passato , far arrivare il proprio pensiero , attraverso la scrittura? 
 
No, anzi. Oggi è facile esprimere una opinione. Ma trasmettere il proprio pensiero più profondo è difficile. 
 
Come dicevamo prima, la gente non è più disposta a leggere, quindi a capire. Al massimo leggono una decina di parole per farsi un’idea su qualsiasi argomento. 
 
Lo scrittore è visto come lo sfigato che investe del tempo per buttare giù delle parole invece che divertirsi.

D.Tre consigli a chi volesse iniziare a scrivere.
 
Il primo è: scrivi! Se dentro ti scorrono parole, falle uscire. Non vergognarti. 
 
Il secondo è: abbi pazienza e costanza, non abbandonare la scrittura se pensi di poter diventare uno scrittore. 
 
Non bastano due ore per diventare uno scrittore, a volte servono decenni. 
 
Il terzo è: scrivi quello che sei, non scimmiottare nessuno. Sii onesto con te stesso e con i lettori.

D.Mauro è nato scrittore o , solo nel tempo, ha scoperto questa sua passione? 
 

Ho sempre avuto la passione per la scrittura, con gli anni ho scoperto di avere anche un propensione come scrittore, almeno spero!

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Ringrazio Mauro per aver accettato di essere mio ospite.
Spero di aver solleticato la vostra curiosità.
Vi abbraccio
Clelia
Potete leggere l’intervista anche sul mio blog