Rifiuti radioattivi, a Borgo Sabotino stoccati 1794,44 metri cubi

LATINA – Legambiente, in vista del decimo anniversario della catastrofe di Fukushima, espone un rapporto dei rifiuti radioattivi in Italia.

Nel Lazio sono 9284,35 metri cubi i rifiuti radioattivi, collocati nell’ex centrale di Borgo Sabotino a Latina e nel centro ricerche Enea Casaccia a Roma.

In particole, nel borgo pontino, si concentrano ben 1794,44 metri cubi di rifiuti radioattivi e un’attività di 27139,67 giga Becquerel (GBq), ovvero l’unità di misura, riconosciuta nel Sistema Internazionale, che calcola le quantità di radioattività.

La regione Lazio, ad oggi rappresenta il sito di stoccaggio di quasi 1/3 dei rifiuti radioattivi presenti in Italia per metri cubi.

La radioattività totale nel Lazio sui 2 siti è di 55.231,1 GBq, il 2% del totale nazionale di 2.881.754,50 GBq.

Legambiente presenta il Rapporto “Rifiuti Radioattivi”, secondo gli ultimi dati disponibili:

in Italia 31mila metri cubi di rifiuti radioattivi collocati in 24 impianti distribuiti su 16 siti in 8 Regioni. Oltre i 24 siti temporanei, nel paese esistono anche 95 strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi e macchine radiogene. Nel Lazio 2 siti temporanei di rifiuti radioattivi e 15 strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi e macchine radiogene.
“Il territorio del Lazio è stato sempre centrale, purtroppo, nella storia dell’energia nucleare italiana e oggi sono stoccati nella nostra regione quasi un terzo dei rifiuti radioattivi presenti in Italia per metri cubi – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – in grandissima parte a bassa radioattività. A dieci anni dal disastro di Fukushima ancora abbiamo un sito pieno di rifiuti radioattivi a pochi metri dal mare, nella ex Centrale di Borgo Sabotino a Latina, e un secondo al centro Enea Casaccia a Roma. La pubblicazione della CNAPI – Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee – è arrivata nello scorso gennaio con un ritardo mostruoso: ora il tema della gestione dei rifiuti nucleari a media e bassa attività deve essere accompagnato, da parte delle istituzioni, da una comunicazione e informazione chiara e trasparente nei confronti dei cittadini.”