Anno record delle nidificazioni delle tartarughe marine sulle coste pontine

La Legambiente ha confermato che il Lazio è un’importante area per la conservazione della Caretta caretta in quanto il 2023 si conferma l’anno record delle nidificazioni nel Mediterraneo Occidentale.

Sorprendenti i dati registrati nel Lazio: 18 nidi i contati nella regione, anche nelle località balneari. 13 i nidi trovati in provincia di Latina, tra Sabaudia, San Felice al Circeo e Terracina. Ma non mancano esempi a Roma (Ostia) e in provincia di Roma, tra Fiumicino e Capocotta. Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno delle diverse associazioni presenti sul territorio, in particolare la rete Tartalazio alla quale aderiscono numerose realtà tra cui Legambiente. Anche se i numeri esatti si avranno a fine stagione, si stima che i nuovi nati di origine laziale saranno circa 900.

Sono 444 i nidi di tartaruga marina registrati in Italia a chiusura della stagione: è il dato più alto di sempre. Un risultato accompagnato dal lavoro di monitoraggio e messa in sicurezza dei siti di ovodeposizione svolto dalle centinaia di volontari delle associazioni partner del progetto europeo Life Turtlenest, nato per creare una rete internazionale destinata alla tutela dei nidi di Caretta caretta sulle coste mediterranee di Italia, Spagna e Francia.

Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale. Le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova.  La sfida del progetto europeo Life Turtlenest mira a mitigare proprio a trovare un compromesso tra attività economiche e salvaguardia della specie.

Da porre in rilievo anche il lavoro dei gestori balneari, perché per la conservazione della specie Caretta caretta ora e nei prossimi anni sarà di fondamentale importanza la corretta gestione dei lidi e dei comportamenti di bagnanti e turisti; tanto che Legambiente, capofila di progetto, ha formato quest’anno quasi 5000 assistenti bagnanti, grazie a un accordo siglato con la Federazione Italiana Nuoto (FIN).

“Il risultato di quest’anno con il record di nidi censiti del Mediterraneo Occidentale assume particolare rilievo, perché certifica il trend positivo dell’ultimo decennio e l’effettiva espansione dell’areale di nidificazione di Caretta caretta in questo bacino – commenta Sandra Hochscheid, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e responsabile scientifico del Progetto  – Con Life TURTLENEST andremo a individuare le aree di sviluppo giovanile, gli ambienti di alimentazione degli adulti e i corridoi migratori che li connettono. L’obiettivo finale è sviluppare una strategia integrata di conservazione che consenta di individuare le aree a maggiore idoneità e applicare le migliori pratiche di tutela per garantirne la resilienza nel contesto del cambiamento climatico”.

Dai nidi deposti ci si attende la nascita circa 20mila baby-tartarughe, che, una volta in mare, dovranno fronteggiare una serie di pericoli e insidie. Infatti, si stima che soltanto 1 esemplare su 1000 arrivi all’età riproduttiva (20-25 anni).

Life Turtlenest: Oltre al coordinatore Legambiente, partecipano al progetto europeo la Stazione zoologica Anton Dhorn; Ispra; Università La Sapienza di Roma; Università di Barcellona; BETA Technological Centre (UVic-UCC); ENCI; Cest Med; Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia, Agenzie per la protezione ambientale della Toscana.