Terracina, “Al Boschetto” di Borgo Hermada il progetto Endas che coniuga la disabilità con il mondo agricolo

A Terracina un esempio di agricoltura sociale. Tutto ha avuto inizio a settembre scorso in Basilicata dove l’Endas (Ente nazionale democratico di azione sociale), in una tre giorni organizzata a Corleto Perticara, ha illustrato le attività da porre in essere per il programma: “Agricoltura sociale: progetto per l’inserimento lavorativo di disabili fisici e psichici presso aziende agricole e nel settore agro-alimentare”. Dalle tre giornate lucane sono state individuate le 12 regioni nelle quali sviluppare il progetto: Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Lazio, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise e Campania.

Il progetto in questione consente a ragazzi e ragazze, con varie disabilità, di avere l’opportunità di partecipare ad un’iniziativa, della durata di 18 mesi, che miri al loro benessere psico-fisico e al loro inserimento lavorativo, nei settori agro-alimentari.

Conclusa la prima parte del progetto che verterà su incontri e corsi formativi per volontari e per i giovani disabili, dodici di questi, uno per ognuna delle 12 regioni prescelte, verranno quindi selezionati per avviare un tirocinio di 3 mesi nell’ambito della lavorazione e conservazione dei prodotti della filiera agricola.

Nella provincia di Latina il locale comitato presieduto da Giancarlo Golfieri ha proceduto a selezione un ragazzo che sta svolgendo attività presso al fattoria didattica “al Boschetto” di Stefania Zamunier a Borgo Hermada insieme al tutor Paolo Zappone.

Il progetto di Endas si pone l’obiettivo di evidenziare il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, in particolare la sua funzione terapeutica verso le persone diversamente abili: dedicare del tempo alla cura dell’orto e degli animali rappresenta il modo più efficace per conservare la propria salute, oltre ad avere importanti effetti curativi sulle persone disabili. Nella fattoria di Stefania inoltre è stato possibile sperimentare anche la parte didattica rivolta all’insegnamento e accoglienza dei ragazzi delle scuole elementari che hanno imparato il ciclo della vita in agricoltura.

Da un lato quindi gli effetti curativi, di cui i ragazzi disabili potranno beneficiare attraverso il contatto diretto con il mondo agricolo e didattico, in grado di stimolare proprietà benefiche; dall’altro favorire con una borsa-lavoro e un tirocinio, il loro inserimento lavorativo.