Terracina, dismissione del depuratore di via della Cave: il Pd smaschera le bugie di Procaccini

Parte oggi l’”Operazione verità” messa in atto dal Partito democratico di Terracina “per smontare pezzo a pezzo il castello di carta presentato dall’ex sindaco Nicola Procaccini”.

Dismissione del depuratore di via della Cave, la prima bugia

Il viaggio inizia dalla dismissione del depuratore di via della Cave che Procaccini, all’annuncio della sua ricandidatura alla carica di primo cittadino, ha annoverato tra le 40 cosa portate a termine nei suoi quattro anni e mezzo di amministrazione. Per il Pd si tratta invece di un autogol, di una bugia. Secondo la ricostruzione offerta dal partito di maggiore opposizione alle giunte di Procaccini, che mette a disposizione di chiunque fosse interessato tutti gli atti relativi all’argomento, l’ex sindaco si sarebbe attribuito meriti altrui poiché il percorso che ha portato alla dismissione del depuratore di via delle Cave sarebbe stato posto in essere da precedenti amministrazioni, più di 20 anni fa.

Un percorso iniziato più di venti anni fa

“Era infatti il 23 dicembre 1993 quando l’allora Consiglio comunale – spiega una nota stampa del locale circolo del Pd – con la deliberazione 56687 includeva tra le previsioni urbanistiche ‘lavori di adeguamento del depuratore di via delle Cave  per la realizzazione di un impianto di disidratazione del  fango vista la scarsa efficienza dell’impianto stesso nel disidratare i  fanghi’ e  per questo sottoposto a sequestro, creando contemporaneamente le condizioni per la realizzazione di un unico depuratore modulare che servisse l’intera città in via Pantani da Basso accedendo ad un primo finanziamento emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti di circa un miliardo e mezzo di vecchie lire. L’intera opera ed il progetto generale come scritto nel testo della delibera ‘risulta dimensionato per 30.000 abitanti residenti ed 84.000 fluttuanti e, conseguentemente concepito a schemi modulari, su 4 linee, proprio per supplire alle indotte in relazione alla variabilità stagionale dei carichi di esercizio. L’importo complessivo dei lavori risulta di circa 8 miliardi di vecchie lire. Nel piano triennale delle opere pubbliche del 1998, redatto dall’allora giunta, è contenuto il 3° stralcio esecutivo per l’impianto di depurazione di via Pantani da Basso per l’importo di 2 miliardi di lire divenuto oggetto di delibera di giunta, con numero 1051 del 4/9/1998, mediante la quale si provvedeva ad approvare in 3 stralci il progetto esecutivo dell’impianto di depurazione della fascia costiera per la sostituzione dell’impianto da dismettere di via delle Cave”. Tutto ciò sarebbe sufficiente al Pd per dimostrare come Procaccini “voglia attribuirsi i meriti di pianificazione di opere progettate e realizzate da altri mediante l’accesso a fondi derivati dal bilancio comunale, della Provincia e della Regione, intestandosi 20 anni di storia politica della città che lui probabilmente nemmeno conosce e che hanno consentito ai cittadini di Terracina di poter fruire oggi di luoghi bonificati dagli scarichi delle acque di depurazione, quali la scogliera di levante, in passato non praticabili”.